Conto miliardario per i caricatori a causa delle spedizioni marittime in ritardo
Spedizionieri e caricatori potrebbero aver perso fino a 10 miliardi di dollari per i ritardi delle navi verificatisi durante la pandemia. A sostenerlo è un recente studio della società di consulenza danese Sea-Intelligence, evidenziando come il 70% delle navi schedulate dalle compagnie di trasporto marittimo di container registri ritardi. Questi ritardi comportano la necessità di […]
Spedizionieri e caricatori potrebbero aver perso fino a 10 miliardi di dollari per i ritardi delle navi verificatisi durante la pandemia.
A sostenerlo è un recente studio della società di consulenza danese Sea-Intelligence, evidenziando come il 70% delle navi schedulate dalle compagnie di trasporto marittimo di container registri ritardi. Questi ritardi comportano la necessità di mantenere scorte in magazzino per un tempo più lungo del consueto. Il che equivale a una perdita finanziaria che, secondo un modello creato da Sea-Intelligence sulla base dei ritardi effettivi dei carichi in mare, ammonterebbe a una cifra complessiva compresa tra i 5 e i 10 miliardi di dollari.
Per realizzare lo studio, Sea-Intelligence ha preso le misurazioni dettagliate dell’affidabilità a livello di rotta commerciale e le ha combinate con i flussi di volume regionali dettagliati delle Container Trade Statistics (Cts). L’analisi si è concentrata solo sulle rotte deepsea tralasciando quelle intraregionali. Il passo successivo è stato quello di utilizzare i dati sottostanti per calcolare il numero di teu-day persi a causa di arrivi in ritardo. Mentre la situazione di base pre-pandemia vedeva una media di 8 milioni di teuday persi ogni mese, durante l’era covidica si è raggiunto un picco di 70 milioni di teuday nel gennaio di quest’anno. Le statistiche più recenti disponibili, relative al mese di marzo, mostrano che la perdita di teuday è ancora notevole: 57 milioni.
Prima della pandemia, le scorte di magazzino medie permanenti mantenute per fronteggiare i ritardi nelle consegne ammontavano a 260.000 Teu a livello globale. Secondo lo studio di Sea-Intelligence, il livello attuale è di 1,8 milioni di Teu. La valutazione finanziaria di questo gap non è semplice, perché il valore dato alle scorte è molto variabile anche a parità di materiale. Per questo lo studio conclude che la perdita finanziaria legata ai ritardi ‘da pandemia’ per spedizionieri e caricatori a livello globale oscilla fra i 5 e i 10 miliardi di dollari (solo considerando, come detto, le rotte deep-sea e tralasciando quelle regionali nonché gli ulteriori ritardi per il rilascio o il ritiro dei container nei terminal portuali).
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