Da Como a Frosinone sequestri e arresti nella logistica italiana
Il settore della logistica continua a essere al centro delle attenzioni procure e nuclei della Guardia di Finanza in tutta la Penisola. Il caso più clamoroso tra quelli recenti è quello di una operazione, ribattezzata ‘tir’ dagli inquirenti, partita da Frosinone ma che si è poi allargata ad altre regioni italiane nonché a paesi quali […]
Il settore della logistica continua a essere al centro delle attenzioni procure e nuclei della Guardia di Finanza in tutta la Penisola. Il caso più clamoroso tra quelli recenti è quello di una operazione, ribattezzata ‘tir’ dagli inquirenti, partita da Frosinone ma che si è poi allargata ad altre regioni italiane nonché a paesi quali Slovenia, Croazia e Romania. L’indagine, che ruota attorno a ipotesi di reati di truffa, frode fiscale ed estorsione, ha coinvolte 23 società (7 quelle estere) attive nel trasporto merci su strada (nonché in altri ambiti, incluso quello alberghiero) che sarebbero state intestate ad altrettanti prestanome. Ventinove le persone indagate, cui la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per 100 milioni di euro. Numerose altre le misure cautelari disposte a carico di alcuni degli indagati, incluso l’obbligo di dimora e il divieto di esercitare attività professionale e ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche per la durata di 12 mesi. Le indagini sono scaturite “a seguito dell’acquisizione di un importante asset aziendale di un noto imprenditore locale operante nel settore della logistica”. Tra i beni sottoposti a sequestro, oltre alle quote di alcune società, anche 68 rimorchi stradali, 32 trattori stradali, 38 auto e 2 imbarcazioni.
Gli inquirenti hanno rilevato come l’inchiesta abbia svelato che gli imprenditori operavano attraverso l’acquisizione vantaggiosa di imprese in grosse difficoltà economiche, mediante prestanomi, poi utilizzate per effettuare una serie di attività illecite.
Pesante anche l’esito di una indagine condotta a Como per l’ennesimo caso di ‘false cooperative’. In questo caso le Fiamme Gialle hanno portato alla luce una presunta frode fiscale (fatture per operazioni inesistenti) da oltre 21 milioni di euro che si sarebbe consumata nella fornitura di manodopera nel settore della logistica per la grande distribuzione. L’indagine si è chiusa con 14 misure cautelari personali (9 in carcere, 4 ai domiciliari e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) e al sequestro preventivo di 7,7 milioni di euro, emesso dal gip del Tribunale di Como su richiesta della Procura nei confronti di 21 persone fisiche e 19 persone giuridiche, tra Lombardia, Campania, Lazio e Piemonte. I reati contestati avrebbero avuto luogo tra il 2015 e il 2022.
Notevole anche la conclusione delle attività condotte per una settimana nel settore della logistica dagli Ispettorati Territoriali del Lavoro di Milano nell’ambito del progetto Alt Caporalato finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Nel corso della sua indagine la task force, che ha analizzato imprese di varie dimensioni, verificando anche le posizioni di 57 lavoratori (31 dei quali provenienti da paesi extra Ue), ha accertato gravi violazioni in materia di sicurezza in un deposito di logistica, per il quale è stato adottato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.
Tra le violazioni riscontrate si segnalano l’assenza del documento valutazione rischi, la mancata elaborazione del piano di emergenza ed evacuazione, l’assenza della visita medica preventiva, informazione e formazione dei lavoratori. Altri accertamenti sono tuttora in corso.
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