Inghilterra, Germania e Cipro i principali ‘partner’ esteri dell’interporto di Bologna
La maggior parte delle merci (72%) in arrivo e in uscita dall’interporto di Bologna viaggia sul mercato nazionale, ma per quel che riguarda quello internazionale (28%, circa 4 milioni di tonnellate) le principali destinazioni (19% del totale complessivo) corrispondono a paesi europei. Lo evidenzia una analisi pubblicata dalla stessa società di gestione del nodo intermodale […]
La maggior parte delle merci (72%) in arrivo e in uscita dall’interporto di Bologna viaggia sul mercato nazionale, ma per quel che riguarda quello internazionale (28%, circa 4 milioni di tonnellate) le principali destinazioni (19% del totale complessivo) corrispondono a paesi europei. Lo evidenzia una analisi pubblicata dalla stessa società di gestione del nodo intermodale di Bentivoglio, che ha provato a scattare una fotografia dei traffici che lo attraversano sotto diversi punti di vista.
Restando sotto il profilo geografico, il report mostra come in ambito nazionale, con eccezione dell’Emila Romagna, la Lombardia è la principale regione di provenienza e destinazione delle merci, seguita dal Veneto e dalla Liguria, che prende il posto in precedenza occupato dalle Marche.
Guardando invece alle categorie merceologiche, spiccano in primis tra i traffici gestiti quelli di beni del settore alimentare, seguiti dall’arredo (che comprende i casalinghi, la ceramica e le piastrelle).
Relativamente alle modalità di trasporto, si nota la predominanza del traffico stradale. Nel 2021 sono infatti entrate all’interporto su gomma 6,2 milioni di tonnellate di merce e ne sono uscite 6,7 milioni, corrispondenti a circa il 90% del totale delle merci in ingresso e in uscita.
Considerando il tipo di carico, l’analisi rileva che il groupage rappresenta il 58% delle merci in uscita e il 34% in entrata, e pertanto in carichi completi valgono nell’ordine il 42% e il 66%.
Il report si chiude con le previsioni degli operatori per il 2022 (la maggior parte delle aziende si dichiara ottimista e in particolare il 62% di loro ha detto che non modificherà i propri flussi di merce) e con una loro valutazione della sicurezza all’interno dell’interporto. Al riguardo, la grande maggioranza delle aziende (90%) ha dichiarato di sentirsi al sicuro nello scalo. Solo due società, infine, hanno dichiarato di avere subito furti durante lo scorso anno.
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