Commercio estero extra Ue in aumento a maggio (+26,2%) spinto dagli Usa
Le vendite di beni strumentali e intermedi a maggio hanno trainato la crescita dell’export italiano verso i paesi esteri al di fuori dell’Unione Europea, proseguendo una tendenza in atto da inizio anno. Secondo l’Istat, l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 dell’Italia ha visto nel dettaglio un aumento mese su mese delle esportazioni del 4,7% […]
Le vendite di beni strumentali e intermedi a maggio hanno trainato la crescita dell’export italiano verso i paesi esteri al di fuori dell’Unione Europea, proseguendo una tendenza in atto da inizio anno.
Secondo l’Istat, l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 dell’Italia ha visto nel dettaglio un aumento mese su mese delle esportazioni del 4,7% che ha interessato tutti i raggruppamenti principali di industrie (a eccezione di quelle dei beni di consumo non durevoli, -0,9%), determinato in particolare dalle maggiori vendite di beni strumentali (+7,6%) e intermedi (+7,0%).
Su base annua, l’export risulta in crescita del 26,2% (contro l’11,9% di aprile) con un aumento diffuso a tutti i raggruppamenti ma particolarmente accentuato per l’energia (+116,2%) e, rileva l’Istat, è geograficamente molto concentrato, dato che si deve per un terzo alle vendite verso gli Stati Uniti, che registrano un +42,5%. Incrementi sensibili sono quelli verso Turchia (+58,4%), e paesi Opec (+42,8%) e Stati Uniti (+42,5%), mentre calano le vendite verso Russia (-9,5%) e Cina (-9,1%).
In lieve calo, rispetto al mese di aprile, è invece l’import (-0,8%) per via della flessione degli acquisti di energia (-3,2%) e degli acquisti di beni strumentali (-2,8%) mentre crescono quelli di beni di consumo durevoli (+11,6%) e non durevoli (+2,4%) e intermedi (+0,7%). L’import registra una crescita tendenziale più intensa (+67,9%), anch’essa diffusa a tutti i raggruppamenti e molto elevata per energia (+182,0%).
Guardando nel complesso al trimestre marzo-maggio 2022, l’Istat rileva, rispetto ai tre mesi precedenti, un aumento dell’export dell’8,5%, generalizzato ma molto sostenuto dall’energia (+50,8%). L’import nello stesso intervallo segna un rialzo congiunturale del 15%, cui contribuisce in ampia misura il forte aumento degli acquisti di energia (+31,9%), seguiti dalle importazioni di beni intermedi (+9,6%), mentre cala il livello degli acquisti di beni di consumo durevoli (-4,2%).
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