Aumenta la stiva container disponibile globalmente a maggio (+5,2%)
Dopo mesi passati nel segno di carichi arretrati rimasti a terra e di colli di bottiglia logistici, la congestione portuale sembra diminuire sulla costa occidentale degli Stati Uniti, per trasferirsi però negli altri scali del paese. Lo rileva l’ultimo Ocean Port Report di project44, aggiornato al maggio 2022, che per il mese in questione riscontra […]
Dopo mesi passati nel segno di carichi arretrati rimasti a terra e di colli di bottiglia logistici, la congestione portuale sembra diminuire sulla costa occidentale degli Stati Uniti, per trasferirsi però negli altri scali del paese. Lo rileva l’ultimo Ocean Port Report di project44, aggiornato al maggio 2022, che per il mese in questione riscontra anche un aumento della capacità di stiva dislocata globalmente dagli operatori.
Precisamente questa risulta pari a 110.255.610 Teu, in crescita del 5,2% rispetto ad aprile, ma inferiore del 12% rispetto ai 125.550.400 Teu impiegati e in movimento da e verso i porti globali lo scorso anno.
Secondo la società, maggio ha anche fatto registrare un record sotto il profilo delle toccate nave, che hanno raggiunto quota 29.365, il numero più alto registrato dall’ottobre 2021 (circa 30.000 scali). Anche in questo caso il dato è però più basso (in questo caso dell’11%) rispetto a quello del maggio 2021.
Rispetto a un anno fa, la capacità dislocata globalmente ha ‘lasciato’ soprattutto la costa orientale (-21%) e quella occidentale (-17%) degli Usa, così come i maggiori quattro principali porti cinesi (-17% in media per Shanghai, Ningbo, Yantian e Qingdao). Toccati in misura minore dalla diminuzione gli scali europei e britannici (-9%) così come quelli sudamericani (pure -9% in Teu).
Rispetto al maggio 2021, secondo Project 44 come accennato sopra si sta assistendo anche a un calo dei tempi di attesa per le esportazioni e della congestione dei porti occidentali Usa, che però si sta spostando soprattutto sulla costa est del paese, con Charleston, Savannah e New York che hanno registrato rispettivamente aumenti del 102%, 129% e 778% dei tempi di attesa rispetto al maggio 2021. Una conseguenza anche del fatto che i vettori hanno potenziato la loro rete di servizi su tutte le rotte marittime dalla Cina alla costa orientale degli Stati Uniti nel tentativo di avvicinarsi al mercato.
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