Logistica automotive: i produttori di auto riconoscono maggiori garanzie ai vettori
L’associazione di categoria della logistica automotive Ecg con una nota afferma di accogliere favorevolmente il dialogo sulla gestione della carenza di capacità nella logistica dei veicoli finiti avviato tra le case automobilistiche e gli operatori in un incontro tenutosi nei giorni scorsi a Bruxelles. La riduzione significativa della produzione di automobili nel 2021 e 2022, […]
L’associazione di categoria della logistica automotive Ecg con una nota afferma di accogliere favorevolmente il dialogo sulla gestione della carenza di capacità nella logistica dei veicoli finiti avviato tra le case automobilistiche e gli operatori in un incontro tenutosi nei giorni scorsi a Bruxelles.
La riduzione significativa della produzione di automobili nel 2021 e 2022, senza alcuna garanzia da parte delle case automobilistiche, ha portato a una significativa contrazione della capacità nel settore e alla mancanza di fiducia nei volumi futuri. Ecg aveva avvertito di questo pericolo: dall’inizio del 2020, non c’è stata tregua per gli operatori. Il Covid e la carenza di materiali hanno creato un’incertezza tale da bloccare di fatto gli investimenti in mezzi di trasporto. Oltre a ciò l’inflazione e l’aumento dei costi operativi hanno fatto sì che molti vettori operassero in perdita.
“Non ha senso produrre automobili se nessuno può spostarle” ha osservato uno dei rappresentanti delle case automobilistiche durante l’incontro, ottenendo ovviamente il consenso degli altri partecipanti. Le case automobilistiche sono ora aperte a discutere con i loro fornitori le possibili soluzioni per ripristinare la fiducia e ricostituire la capacità. Garanzie su volumi minimi e clausole su tassi di inflazione, tra le altre cose, sono per Ecg un passo essenziale al raggiungimento di questo obiettivo. Ciò dev’essere accompagnato da metodi di previsione adeguati a consentire una pianificazione efficiente e sostenibile.
Wolfgang Göbel, presidente di ECG, ha dichiarato: “Le garanzie sui volumi e gli adeguamenti all’inflazione sono essenziali, tuttavia non è possibile ripristinare la capacità dall’oggi al domani”. I tempi di consegna di nuovi asset sono ancora molto elevati. Ci vogliono 12-18 mesi per produrre un nuovo camion e 4-5 anni per una nuova nave. Inoltre, il trasporto su strada è afflitto da una cronica carenza di autisti, aggravata anche dalla guerra in Ucraina. “Un dialogo aperto permetterà ai fornitori di affrontare bilateralmente le sfide comuni con i propri clienti” ha aggiunto Göbel.
Mike Sturgeon, direttore esecutivo dell’associazione di categoria, ha osservato che, in tutta Europa, i membri dell’Ecg che operano nel settore dei trasporti di autoveicoli hanno ridotto le dimensioni delle flotte spesso fino al 30-40%. Inoltre, queste riduzioni derivano per lo più dalla rottamazione dei mezzi più vecchi, il che significa che la capacità è stata completamente persa dal settore e non è riattivabile nel brevissimo termine. Sturgeon ha dichiarato: “Mentre i volumi iniziano a riprendersi, anche se la fiducia venisse ripristinata da un giorno all’altro, i lunghi tempi di approvvigionamento dei camion, combinati con l’estrema carenza di autisti, indicano che è probabile che la domanda supererà l’offerta per diversi anni”.
Ecg ha spiegato inoltre che svilupperà e pubblicherà un indice europeo che indicherà i principali parametri e costi per le diverse modalità di trasporto dell’industria e i servizi chiave forniti dagli operatori del settore.
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