Vola l’export di acque minerali italiane (+33%) nel primo trimestre 2022
Cresce in modo significativo nel primo trimestre 2022 l’export dall’Italia di acque minerali, un mercato che in generale al momento continua a resistere nonostante la perdita del potere di acquisto dei consumatori e in cui la Penisola si colloca come esportatore netto grazie alla presenza di numerose sorgenti naturali nel territorio e di brand noti […]
Cresce in modo significativo nel primo trimestre 2022 l’export dall’Italia di acque minerali, un mercato che in generale al momento continua a resistere nonostante la perdita del potere di acquisto dei consumatori e in cui la Penisola si colloca come esportatore netto grazie alla presenza di numerose sorgenti naturali nel territorio e di brand noti a livello internazionale.
Secondo le analisi di Mineral Water Monitor di Nomisma, dopo il +1% in valore segnato nel 2021 e causato dalla contrazione della domanda su alcuni dei principali mercati di destinazione (Stati Uniti su tutti), il primo trimestre di quest’anno evidenzia invece una forte ripresa delle esportazioni, con un +33% rispetto allo stesso periodo del 2021, per un valore complessivo di 154 milioni di euro.
Proprio le vendite verso gli States (mercato dove l’Italia ha una quota di mercato del 36%, grazie soprattutto all’export di acqua minerale frizzante che da sola vale l’89% del totale in valore) risultano in aumento ora del 46%.
Forti aumenti (+77%) si registrano anche verso Regno Unito (dove il market share italiano è del 4%), Germania (+12%, quota del 7%) e Svizzera (+23%, con una fetta di mercato del 6%). Risulta invece stabile (+1%) l’export verso la Francia, paese che con una quota del 16% rappresenta la seconda destinazione delle acque italiane che varcano i confini nazionali, ma anche il luogo d’origine delle loro principali competitor sui mercati internazionali.
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