Crescono i costi delle spedizioni di container refrigerati verso l’Africa occidentale
Valgono 400 dollari i Peak Seas Surcharge annunciati da Cma Cgm per le spedizioni di container refrigerati verso alcuni paesi dell’Africa occidentale. Gli aumenti, che scatteranno dal prossimo 23 ottobre e dureranno fino a nuova comunicazione sono stati disposti dal vettore francese per i carichi in uscita dai porti del Nord Europa (a eccezione della […]
Valgono 400 dollari i Peak Seas Surcharge annunciati da Cma Cgm per le spedizioni di container refrigerati verso alcuni paesi dell’Africa occidentale. Gli aumenti, che scatteranno dal prossimo 23 ottobre e dureranno fino a nuova comunicazione sono stati disposti dal vettore francese per i carichi in uscita dai porti del Nord Europa (a eccezione della stessa Francia), dei paesi scandinavi, nonché polacchi, baltici, britannici, del Mediterraneo occidentale, dell’Adriatico, del Marocco, dell’Africa occidentale, del Mediterraneo orientale e del Mar Nero. Le destinazioni interessate sono quelle raggiunte dalla compagnia in Angola, nella Repubblica Democratica del Congo, in Gabon e nel Congo (queste ultime due toccate in particolare dal servizio Euraf 5).
Questo aumento, pur legato all’arrivo della stagione di picco, si inserisce in una tendenza che secondo gli analisti del settore dovrebbe essere a conti fatti di crescita anche nel terzo trimestre dell’anno per i noli reefer. Secondo l’ultimo report tematico di Drewry, questi dovrebbero superare nel periodo in media i 7mila dollari, dopo aver superato quota 6mila nel secondo trimestre 2022. Le tariffe, aveva predetto la società di analisi, dovrebbero poi rallentare nella loro crescita ma a un ritmo inferiore a quello a cui stanno parallelamente calando quelle dei noli per container dry.
Complessivamente, secondo Drewry, la domanda di trasporto refrigerato via container, che nel 2021 aveva vissuto una ripresa del 2% (per complessivi 137,4 milioni di tonnellate) dopo il calo della pandemia, quest’anno sarà ‘solo’ dell’1% superiore a quella di un anno fa, e quindi pari a circa 138-139 milioni di tonnellate. Ciononostante nei prossimi anni e fino al 2026 si continuerà ad assistere a un suo aumento, a una media annua del +3%.
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