Acquaro (Terminali Italia): “Aumenteremo dell’85% gli slot di capacità ferroviaria”
Ponte Taro (Parma) – “L’obiettivo è quello di aumentare dell’85% gli slot di capacità ferroviaria entro il 2026 ma i nostri investimenti saranno mirati e concentrati dove effettivamente c’è una domanda di trasporto merci su ferro”. È stata questa la dichiarazione forse più attesa pronunciata da Giuseppe Acquaro, amministratore delegato di Terminali Italia, in occasione […]
Ponte Taro (Parma) – “L’obiettivo è quello di aumentare dell’85% gli slot di capacità ferroviaria entro il 2026 ma i nostri investimenti saranno mirati e concentrati dove effettivamente c’è una domanda di trasporto merci su ferro”. È stata questa la dichiarazione forse più attesa pronunciata da Giuseppe Acquaro, amministratore delegato di Terminali Italia, in occasione del convegno intitolato “10 anni di trasporto ferroviario fra Italia e Francia” organizzato a Parma per celebrare il primo decennio d’attività del treno operato da Metrocargo e FuoriMuro fra Miramas e Castelguelfo.
Alla richiesta di maggiore capacità e offerta di ferrovia da parte dei clienti di questo treno e dagli operatori intermodali, la risposta arrivata da Terminali Italia è stata positiva.
L’azienda guidata da Acquaro è partecipata al 100% da Rete Ferroviaria Italiana e venne costituita nel 2008 per consentire la gestione integrata dei servizi terminalistici nell’ambito dei terminali merci intermodali di RFI connessi in un unico network. A tutti gli operatori del mercato richiedenti vengono forniti servizi terminalistici di primo e ultimo miglio come l’accesso ai terminali, l’handling, l’unità di trasporto intermodale (Uti) e, dove previsto, il servizio di manovra ferroviaria.
“A testimonianza di quanto sia cresciuto in 10 anni il treno fra Miramas e Castelgualfo posso dire che inizialmente erano 222 le unità di carico movimentate settimanalmente e ora sono 850” ha sottolineato l’a.d. di Terminali Italia, ricordando che l’obiettivo collettivo è quello di “spostare entro il 2030 il 30% del traffico merci dalla gomma alla rotaia e questo significherà raddoppiare il numero di treni merci oggi circolanti”.
Un piccolo aiuto in questo è arrivato anche dallo smart working che ha ridotto il traffico passeggeri lasciando maggiore capacità infrastrutturale al cargo. Secondo Acquaro oggi l’hardware (l’infrastruttura) è rispondente alle necessità, ciò che serve è “migliorare la parte software, ad esempio la digitalizzazione, al fine di creare più capacità di trasporto su ferro”. Attualmente Terminali Italia movimenta 1,2 milioni di Teu equivalenti all’anno e ha in gestione 17 terminali a cui si aggiunge anche l’attività di manovra ferroviaria. In prospettiva futura una delle line d’azione si cui si muoverà l’azienda è quella di incrementare ulteriormente i fast corridor doganali da e per i porti al fine di sviluppare al massimo il traffico ferroviario-marittimo.
Nicola Capuzzo
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