Cepim raddoppia il terminal ferroviario e l’Emilia Romagna triplica i contributi all’intermodale
Ponte Taro (Parma) – Il convegno organizzato da Cepim, Terminali Italia, FuoriMuro e Metrocargo per celebrare i 10 anni del treno merci multi-cliente e multi-prodotto fra Miramas, in Francia, e Castelguelfo, in provincia di Parma, è stato l’occasione per ascoltare le ultime novità riguardanti l’intermodalità in Emilia Romagna. A proposito di Cepim, la società che […]
Ponte Taro (Parma) – Il convegno organizzato da Cepim, Terminali Italia, FuoriMuro e Metrocargo per celebrare i 10 anni del treno merci multi-cliente e multi-prodotto fra Miramas, in Francia, e Castelguelfo, in provincia di Parma, è stato l’occasione per ascoltare le ultime novità riguardanti l’intermodalità in Emilia Romagna.
A proposito di Cepim, la società che gestisce l’interporto di Parma, la notizia del momento è l’imminente raddoppio del terminal ferroviario secondo quanto annunciato dal presidente Gianpaolo Serpagli. “Nel 2024 la società Cepim che ha realizzato e gestisce l’interporto di Parma festeggerà 50 anni. Il nuovo terminal ferroviaria che stiamo andando a creare servirà ad accogliere la crescente domanda di trasporto merci su ferro che stiamo riscontrando” ha detto, limitandosi ad aggiungere che “a breve avvieremo le gare”. L’obiettivo è quello di arrivare a festeggiare il mezzo secolo con i nuovi binari e l’elettrificazione della linea di collegamento alla rete nazionale pronti.
A sbilanciarsi di più sui numeri attuali, sui tempi di realizzazione delle opere previste e sui risultati attesi è stato l’amministratore delegato di Cepim, Fabio Rufini: “In questo momento – ha detto – l’interporto di Parma si sviluppa su 2,5 milioni di metri quadrati, di cui 600 mila coperti; i treni arrivati e partiti sono saliti da 2.200 a circa 3 mila nel 2021 e degli 8 milioni di tonnellate di merci transitate, circa 3 milioni sono state trasportate su ferro”.
Fornendo un aggiornamento sui lavori in corso l’a.d. ha spiegato che “l’elettrificazione della linea verso l’interporto è quasi fatta”, aggiungendo che “con i lavori verranno realizzati tre nuovi binari da 750 metri di lunghezza. La gara per questo intervento la dobbiamo bandire entro la fine dell’anno e potremo contare anche su fondi europei per poi traguardarne il completamento tra fine 2023 e inizio 2024”.
A proposito di prospettive di sviluppo di nuove relazioni ferroviarie Rufini auspica ci sia l’opportunità “di avere più treni da e per i porti: penso a Livorno, alla linea Adriatica e anche a Gioia Tauro. L’obiettivo con il nuovo terminal è quello di arrivare quasi a raddoppiare il numero di treni arrivando a 5 mila convogli all’anno se tutte le condizioni di contesto lo consentiranno”.
Già per il prossimo futuro buone notizie sono arrivate dalla Regione Emilia Romagna il cui assessore a Trasporti e Infrastrutture, Andrea Corsini, ha annunciato “l’accoglimento nel decreto Aiuti bis di un apposito emendamento per l’istituzione delle Zone Logistiche Semplificate interregionali. Grazie a questo sblocco l’interporto di Parma può essere inserito nel progetto retroportuale del porto di Spezia”. L’altra novità annunciata da Corsini riguarda gli incentivi al trasporto ferroviario merci: “Dopo tre anni di applicazione delle legge regionale sul Ferrobonus, con la quale è stato stanziato un milione di euro di contributi ogni anno ottenendo risultati ottimi, la Regione ha deciso di triplicare le risorse portandole a 3 milioni/anno al fine di supportare la forte domanda di trasporto ferroviario merci”.
Accogliendo positivamente questo annuncio, l’amministratore delegato di FuoriMuro e Metrocargo, Guido Porta, ha suggerito all’assessore Corsini di “concentrare le risorse mirate alle misure di stimolo all’avvio di nuovi collegamenti intermodali” piuttosto che a quelli già esistenti.
Nicola Capuzzo
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