Interporto Padova ha inaugurato il nuovo terminal dedicato ai semirimorchi
Con un collegamento video che si è svolto in diretta con la fiera Green Logistics Expo, che stava prendendo il via a poca distanza, l’Interporto Padova ha inaugurato questa mattina il suo nuovo terminal dedicato esclusivamente ai semirimorchi, con cui lo scalo inland punta a incrementare ulteriormente questo tipo di traffici. La struttura, su cui […]
Con un collegamento video che si è svolto in diretta con la fiera Green Logistics Expo, che stava prendendo il via a poca distanza, l’Interporto Padova ha inaugurato questa mattina il suo nuovo terminal dedicato esclusivamente ai semirimorchi, con cui lo scalo inland punta a incrementare ulteriormente questo tipo di traffici.
La struttura, su cui possono operare gru elettriche a portale, è stata realizzata – spiega la società in una nota – su un’area lunga circa 850 metri e larga 40 sul lato nord del ‘grande terminal’, in adiacenza al fascio nord dei binari a modulo europeo da 750 metri, serviti dalle stesse. La superficie complessiva dell’opera è di 35.000 metri quadrati e comprende 215 stalli numerati, ognuno lungo 18 metri e dotato di blocchi fermaruote. Con il nuovo impianto, sale a 320mila meri quadrati la superficie complessiva di piazzali del terminal. Altre caratteristiche sono la presenza di 38 punti luce a led, una sistema di raccolta e trattamento delle acque piovane e di un bacino per fronteggiare le possibili precipitazioni di fortissima intensità.
Iniziato nell’agosto del 2020 con la partecipazione al bando del Mims, il percorso per la realizzazione dell’impianto, costato 4 milioni di euro e curato da Ics, ha visto la conclusione solo poche settimane fa. Ad oggi nello scalo sono due i treni blocco per semirimorchi gestiti, diretti verso gli interporti di Colonia e in Germania e di Geleen in Olanda.
Commentando l’avvio del terminal il presidente di Interporto Padova Franco Pasqualetti si è detto soddisfatto del risultato, che permette di “offrire in modo migliore un servizio oggi molto richiesto dagli operatori”. Pasqualetti ha poi sottolineato che il terminal, così come i circa 280 mila mq di magazzini dello scalo, sono di proprietà della stessa società, una scelta che consente “grande flessibilità e l’opportunità di adeguare in tempo reale le nostre strutture alle tendenze del mercato”. Per Interporto Padova, il prossimo traguardo sarà la totale automazione delle operazioni di movimentazione del terminal.
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