Sul ricorso di Amazon contro la maxi-multa antitrust ora si attende la Corte Europea
Prosegue la battaglia legale che vede contrapposti Amazon e l’antitrust italiano (e, per il momento ancora sullo sfondo, l’analogo organismo comunitario) in merito alle condotte messe in atto dal gruppo nelle attività logistiche nella Penisola. Il confronto giudiziario aveva avuto il suo culmine nella maxi-multa da 1,128 miliardi inflitta dall’authority lo scorso dicembre per abuso […]
Prosegue la battaglia legale che vede contrapposti Amazon e l’antitrust italiano (e, per il momento ancora sullo sfondo, l’analogo organismo comunitario) in merito alle condotte messe in atto dal gruppo nelle attività logistiche nella Penisola.
Il confronto giudiziario aveva avuto il suo culmine nella maxi-multa da 1,128 miliardi inflitta dall’authority lo scorso dicembre per abuso di posizione dominante. Multa che l’authority italiana aveva potuto comminare in virtù del fatto che una sentenza del Tribunale dell’Unione Europea (European Court of Justice) l’aveva reputata competente in materia, e questo nonostante l’antitrust comunitario avesse nel frattempo avviato una indagine analoga in altri paesi dello spazio economico europeo. In sostanza, i giudici della corte del Lussemburgo avevano stabilito che le due inchieste potessero coesistere senza che la prima venisse accorpata alla seconda, nonostante la richiesta in tal senso della stessa Amazon.
Come detto l’iter è però proseguito, e lo ha fatto sia sul fronte interno sia su quello europeo dato che il gruppo fondato da Jeff Bezos ha impugnato i pronunciamenti sia dell’Agcm sia della Corte lussemburghese.
Dopo il ricorso di Amazon, lo scorso marzo il Tar del Lazio in ottica cautelare aveva disposto una sospensiva che aveva ‘congelato’ una parte delle misure definite dall’Antitrust a carico dell’azienda. In particolare aveva ‘messo in pausa’ le azioni correttive imposte dall’authority, ma non la sanzione pecuniaria. Per quel che riguarda invece il merito, una udienza era stata fissata per lo scorso 26 ottobre. I giudici amministrativi, secondo quanto riportato in questi giorni da Reuters, hanno però deciso in quella sede di sospendere l’iter giudiziario in attesa del nuovo pronunciamento della Corte di giustizia dell’Unione europea (General Court of Justice), cui come detto Amazon ha intanto presentato ricorso rispetto al pronunciamento del primo grado che stabiliva che l’inchiesta italiana e quella comunitaria dovessero coesistere. Secondo Reuters la relativa sentenza potrebbe arrivare “prima della prossima estate”.
Alla richiesta di un commento da parte di SUPPLY CHAIN ITALY su questi ultimi passaggi giudiziari, un portavoce di Amazon ha ribadito la posizione dell’azienda. “Come dichiarato in precedenza – ha affermato – siamo in profondo disaccordo con la decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) e continueremo a ribadire la nostra posizione lungo il percorso legale. Più della metà di tutte le vendite annuali su Amazon in Italia sono generate da piccole e medie imprese. Investiamo costantemente per sostenere la crescita delle 20.000 PMI italiane che vendono su Amazon, incluse quelle che gestiscono autonomamente le spedizioni”.
F.M.
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