Catena logistica a rischio nell’healthcare. Assoram “Più collaborazione nella filiera”
Anche la logistica al servizio del comparto pharma ed healthcare (come quella per l’automotive) sta chiedendo ai vari attori della filiera di settore di adottare un approccio più collaborativo in modo da gestire senza disservizi flussi che al momento presentano grandi variazioni rispetto allo standard. A lanciare un appello è in particolare Assoram, che in […]
Anche la logistica al servizio del comparto pharma ed healthcare (come quella per l’automotive) sta chiedendo ai vari attori della filiera di settore di adottare un approccio più collaborativo in modo da gestire senza disservizi flussi che al momento presentano grandi variazioni rispetto allo standard.
A lanciare un appello è in particolare Assoram, che in una nota ha evidenziato come la carenza di alcuni farmaci che si è osservata in Italia nei mesi di settembre e ottobre sia stata originata da una esplosione dei volumi “che poteva essere prevista considerata la mole di dati a disposizione di ogni operatore della filiera”.
A seguito di una indagine condotta tra i suoi membri – l’associazione, che conta circa 130 aziende della distribuzione e del trasporto – ha innanzitutto chiarito come i disservizi dei mesi scorsi abbiano interessato prevalentemente Lombardia e Campania, con ritardi che hanno riguardato per lo più la fascia di conservazione 15°-25°.
Più nel dettaglio, secondo quanto rilevato tra i quattro principali operatori del trasporto healthcare, che in totale rappresentano più del 90% del mercato, è stato riscontrato un aumento record delle spedizioni, che hanno superato sia i livelli del 2021 sia quelli del 2019. Alla crescita stagionale concorrono solitamente fattori come i nuovi rifornimenti dei grossisti, i picchi influenzali, il rientro in attività degli informatori farmaceutici così come le campagne legate al lancio di nuovi prodotti. Nel dettaglio però, ha rilevato Assoram, a settembre i prodotti in commercio sono stati superiori del 27% allo stesso mese di tre anni prima, mentre a ottobre il divario era del +17%. Cifre che, secondo l’associazione, mostrano qualcosa di più di una semplice stagionalità ed evidenziato un aumento dei volumi del farmaco (dopo una lieve flessione avuta negli anni della pandemia (+5,67% da gennaio a settembre 2022 rispetto al 2021), e un costante aumento dei volumi di parafarmaco. Questi ultimi in particolare hanno fatto registrare il picco del quadriennio 2019-2022, con movimentazioni per 617.381.540 unità nei primi nove mesi dell’anno, il 13,50% in più rispetto allo stesso periodo del 2019.
Nel concreto, riferisce Assoram, nelle rotte l’ospedaliero sottrae sempre più spazio al canale farmacia, mentre aumentano i volumi di parafarmaco, sempre più spesso movimentato dagli stessi operatori pharma. In parallelo “si assiste a una impennata del numero di grossisti e di farmacie che richiedono appuntamento per lo scarico” ha spiegato il Direttore Generale Mila De Iure, una prassi che potrebbe essere virtuosa, ma che senza corretta programmazione rischia di creare degli imbuti a valle di cui logistica e trasporto non sono responsabili.
In sintesi, se all’aumento dei costi della logostica si aggiunge “un aumento di volumi con richieste di modalità di consegna differenti e non programmate in sintonia tra le parti, ciò potrebbe portare a dei disservizi non certo attribuibili all’operatore logistico” è la conclusione dell’associazione.
Da qui l’appello lanciato dal presidente dell’associazione Pierluigi Petrone, che ha invocato “una maggiore collaborazione e cooperazione di tutti gli anelli della health supply chain sono sempre più necessarie e strategiche per costruire catene di approvvigionamento e distribuzione resilienti e sostenibili”. In questa direzione va il “proficuo dialogo” già avviato da Assoram con Farmindustria “per l’istituzione di un tavolo di confronto sulle tematiche di comune interesse”.
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