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Transizione green digital: gli aeroporti chiedono incentivi pubblici
Assicurare una piena conciliazione del trasporto aereo con l’ambiente e salvaguardare la competitività di un comparto decisivo per lo sviluppo del Paese, attraverso incentivi che accelerino gli investimenti green e digitali negli aeroporti. Aeroporti che, con la loro dinamicità, possono costituire il fulcro di un processo di transizione sostenibile, in grado di amplificare l’impatto di iniziative e policy […]
Assicurare una piena conciliazione del trasporto aereo con l’ambiente e salvaguardare la competitività di un comparto decisivo per lo sviluppo del Paese, attraverso incentivi che accelerino gli investimenti green e digitali negli aeroporti. Aeroporti che, con la loro dinamicità, possono costituire il fulcro di un processo di transizione sostenibile, in grado di amplificare l’impatto di iniziative e policy di settore, volte a perseguire concretamente gli sfidanti obiettivi definiti a livello europeo con il Green Deal.
Questi alcuni dei temi trattati nel corso del convegno, organizzato da Assaeroporti, dal titolo “Aeroporti italiani – La sfida green e digital” che si è svolto a Roma nella sede di Unioncamere.
Lo Studio ha evidenziato come i consistenti interventi in corso e pianificati dai gestori aeroportuali consentiranno di abbattere oltre 58 mila tonnellate (58.281) di CO2 all’anno e come per ogni tonnellata risparmiata sia necessario investire 649 euro. Un valore questo – sottolinea l’associazione che riunisce i gestori aeroportuali italiani – che certifica l’impegno e l’onerosità per gli aeroporti nel ridurre ulteriormente le emissioni ad essi attribuibili. Gli scali aeroportuali, inoltre, sebbene contribuiscano solo per il 5% alle emissioni totali del settore aereo in Italia, svolgono un ruolo centrale nel promuovere azioni sostenibili da parte degli altri soggetti che operano e gravitano attorno al comparto.
In relazione al livello di maturità digitale degli aeroporti, il Rapporto ha dimostrato come oggi gli scali italiani godano già di un livello medio-alto di digitalizzazione, che si riscontra soprattutto nei servizi forniti al passeggero per garantire una migliore esperienza di viaggio. Su tali servizi la percentuale di aeroporti con maturità digitale oltre il livello medio è pari, infatti, al 38%. Inoltre, gli interventi pianificati e in corso incrementeranno ulteriormente il grado di digitalizzazione degli scali e l’effetto più evidente riguarderà le attività e le tecnologie per la gestione delle operazioni.
Lo Studio evidenzia dunque la capacità tecnica e operativa degli aeroporti di implementare consistenti investimenti per la sostenibilità e la digitalizzazione. Sono tuttavia urgenti politiche pubbliche in grado di accompagnare l’impegno dei gestori aeroportuali. In tal senso – sottolinea Assaeroporti – è essenziale identificare adeguate forme di sostegno sia nel breve periodo, come l’utilizzo di eventuali risorse residue del PNRR, sia di natura strutturale, quali ad esempio il credito di imposta. Fondamentale sarà anche l’adeguamento del quadro normativo ai nuovi paradigmi di sostenibilità e mobilità che evolvono, tra cui le comunità energetiche.
“I gestori aeroportuali sono già fortemente impegnati nella realizzazione di investimenti green e digital, perché convinti che la sostenibilità non sia un vincolo ma una leva per lo sviluppo e la competitività del settore” ha spiegato il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo. “Il sistema aeroportuale italiano, infatti, è a livello europeo tra i più impegnati in tale direzione”.
Dal Rapporto ICCSAI emerge che gli ulteriori progetti definiti dagli aeroporti comportano investimenti valutabili in oltre 1.100 milioni di euro, di cui 500 immediatamente cantierabili. “La nostra richiesta alle istituzioni – ha concluso Borgomeo – è di misure che ci consentano di accelerare la realizzazione di questi progetti. Naturalmente continueremo a fare la nostra parte ma è evidente che è necessario un sostegno pubblico”.