Ruggerone: “Ripensare gli incentivi al combinato gomma-ferro e tralasciare il tema del franco-fabbrica”
Milano – In attesa di festeggiare ufficialmente in serata il 75esimo dalla sua fondazione (con un evento a cui è annunciata la partecipazione del Ministro dei Trasporti Matteo Salvini e del collega di partito, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana) e consegnare i tradizionali premi ai logistici dell’anno per il 2022 (in questa edizione […]
Milano – In attesa di festeggiare ufficialmente in serata il 75esimo dalla sua fondazione (con un evento a cui è annunciata la partecipazione del Ministro dei Trasporti Matteo Salvini e del collega di partito, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana) e consegnare i tradizionali premi ai logistici dell’anno per il 2022 (in questa edizione in numero minore, e per progetti focalizzati sui temi della sostenibilità sociale e ambientale), Assologistica ha fatto questa mattina il punto sugli obiettivi raggiunti e su quelli che si è data per il futuro, iniziative da promuovere presso il nuovo Governo incluse.
L’occasione è stata però anche un momento, per l’associazione, in cui rimarcare il proprio baricentro lombardo e settentrionale (a partire dal nome con cui era stata battezzata nel 1947, ovvero Associazione Interregionale Magazzini Alta Italia) e in generale il peso rappresentato ‘dal Nord’ sulla logistica italiana, e quindi la necessità di interloquire con chi lo amministra localmente.
“Dopo l’area di Rotterdam, quella dell’Île-de-France e la Baviera, la Lombardia rappresenta la quarta area logistica in Europa” ha detto il presidente Umberto Ruggerone, evidenziando poi come “il 40% della logistica italiana, per collaboratori e volume d’affari, si trovi a un raggio di distanza di 50 km da Milano”, nonché come dei 44 milioni di metri quadrati di magazzini (secondo l’Atlante recentemente presentato da World Capital), 15, ovvero un terzo, si trovino tra i confini della regione.
Fatta questa premessa di natura geografica, Assologistica con i suoi vertici ha poi passato in rassegna i punti che hanno caratterizzato il suo operato per quest’anno e che segneranno anche quello futuro. In primis la stretta di accordi altre realtà, in una politica di alleanze che l’associazione vede come centrale vista la frammentazione che caratterizza la rappresentanza del settore dal lato datoriale (21 le sigle che firmano il CCNL insieme ai sindacati). “Questi accordi servono anche alla filiera per contare di più nelle confederazioni” ha commentato al riguardo il segretario generale dell’associazione, Jean François Daher. Tra questi particolarmente importante quello recentissimo raggiunto con Assiterminal, che potrà proseguire con “altre forme di collaborazione”, ha commentato a margine Ruggerone.
Se tra i risultati ‘portati a casa’ Assologistica include l’ingresso della logistica nel Codice Civile e l’approvazione della legge per l’interscambio pallet, per il futuro la sua azione persuasiva nei confronti delle istituzioni si concentrerà sull’inserimento dei magazzini a temperatura controllata tra le aziende considerate energivore, necessario per permettere loro di usufruire di benefici quali il Bonus energia imprese, sulla necessità di rivedere il contratto nazionale della logistica perché non più allineato alla realtà (“Oggi ‘il camionista’ e ‘il facchino’ di una volta non esistono più”, ha evidenziato Daher), sulla riforma della legge sui magazzini generali, sullo sviluppo di misure per favorire l’allestimento di pannelli fotovoltaici sui tetti degli immobili logistici (anche incentivando la creazione di Cer, ovvero comunità energetiche rinnovabili tra operatori del settore).
Importante anche il tema del sostegno allo shift modale da strada a ferrovia, che però secondo Ruggerone lo strumento del Ferrobonus (come peraltro evidenziato da una recente analisi condotta da Ram per il Mit) ha mostrato di non riuscire a favorire. “È necessario puntare su altre misure, guardare a best practice come lo schema di supporto in vigore in Francia che ha prodotto crescite anche a doppia cifra della quota ferroviaria”. Poco entusiasmo, invece, dai vertici di Assologistica, per il dibattito sul fatto che le rese franco fabbrica, predilette dall’industria italiana per le spedizioni in export, siano un fattore che limita lo sviluppo della logistica italiana: “È una critica poco rilevante, considerato che la maggior parte delle imprese del nostro paese ha meno di 10 addetti: dobbiamo migliorare il sistema, non sperare che optino per rese diverse” ha concluso Ruggerone.
Francesca Marchesi
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