Dicembre positivo per le immatricolazioni auto italiane (+21%)
Fine d’anno positiva per il mercato italiano dell’auto, che archivia dicembre con 104.915 nuove immatricolazioni (+21% sulle 86.717 sull’analogo periodo del 2021). La crescita costante degli ultimi cinque mesi non è sufficiente a riportare in attivo il bilancio dell’intero anno 2022, che si ferma a 1.316.702 unità (- 9,7% ovvero 141.000 auto in meno rispetto […]
Fine d’anno positiva per il mercato italiano dell’auto, che archivia dicembre con 104.915 nuove immatricolazioni (+21% sulle 86.717 sull’analogo periodo del 2021). La crescita costante degli ultimi cinque mesi non è sufficiente a riportare in attivo il bilancio dell’intero anno 2022, che si ferma a 1.316.702 unità (- 9,7% ovvero 141.000 auto in meno rispetto al 2021), un livello che – rileva Unrae, associazione che rappresenta che case automobilistiche estere attive in Italia – non è lontano dal minimo storico di 1.304.500 immatricolazioni registrate nel 2013.
Relativamente a dicembre, l’analisi sotto il profilo degli utilizzatori conferma una crescita in volume dei privati, al 52,8% di quota, che però chiudono il 2022 con immatricolazioni in flessione, con uno share del 58,3% (-4,3 punti percentuali). Le autoimmatricolazioni mostrano volumi e quota in calo e chiudono l’anno all’8,5% del totale (-1,4 p.p.). In forte crescita il noleggio a lungo termine, che raggiunge il 28,7% del totale e chiude il 2022 al 23,1% di quota (+5,5 pp). In recupero anche il noleggio a breve termine, che a fine anno si ferma, però, al 3,9% di quota di mercato (-0,4 pp). Prosegue infine il trend positivo delle società, al 7% di quota in dicembre e al 6,2% (+0,5 p.p.) nei 12 mesi 2022.
Tra le alimentazioni, benzina e diesel segnano una crescita a doppia cifra nel mese, ma perdono in volume sul totale 2022 chiudendo rispettivamente al 27,5% (-2,2 pp) e al 20% di quota (-2,6 pp). Il Gpl chiude dicembre in crescita e archivia il 2022 totalizzando l’8,9% delle preferenze (+1,6 pp). Prosegue la frenata del metano, che nel 2022 si ferma appena allo 0,8% del totale. In dicembre le Ecv coprono il 9,4% delle preferenze, con le elettriche pure (Bev) al 4,3% e le plug-in (Phev) al 5,1%; nell’intero anno chiudono rispettivamente al 3,7% (-0,9 pp) e al 5,1% (+0,4 pp). Infine le ibride chiudono il 2022 salendo al 34,1% di share, con un +9,1% per le full hybrid e 25,0% per le mild.
L’analisi di Unrae mostra inoltre che dal punto di vista delle aree geografiche, il Nord Ovest e il Nord Est chiudono il 2022 a pari merito sul podio con il 30,5% di quota, il Centro Italia guadagna 1 punto, al 23,1% del totale, l’area meridionale scende al 10,7% e quella insulare al 5,3%.
“Dispiace che in un momento così importante e di profondo cambiamento del mondo automotive, nella Legge di Bilancio appena approvata non sia previsto nulla di nuovo per un comparto che deve affrontare rapidamente una profonda riconversione industriale e commerciale della filiera per sostenere la transizione verso una mobilità sostenibile” ha commentato il presidente dell’associazione Michele Crisci, che ha poi chiesto al governo di mantenere e potenziare gli incentivi all’acquisto per il rinnovo del parco circolante “almeno fino al 2026 per privati e aziende, prevedendo l’eliminazione o quanto meno l’innalzamento delle soglie di prezzo”. Parallelamente secondo Crisci è urgente “l’elaborazione di una politica infrastrutturale per ricarica elettrica e rifornimento di idrogeno, e la revisione strutturale della fiscalità del settore, modulando detraibilità IVA e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2 per le auto aziendali”.
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