Retromarcia dei noli container Cina – Italia (-4%)
Se a livello globale i noli per il trasporto marittimo di container sembrano avere raggiunto da alcune settimane un plateau – come visibile anche dal grafico sottostante – il loro andamento su alcune delle più importanti tratte continua a ballare. Tra queste c’è anche la rotta Shanghai – Genova, che dopo aver visto riprendere quota […]
Se a livello globale i noli per il trasporto marittimo di container sembrano avere raggiunto da alcune settimane un plateau – come visibile anche dal grafico sottostante – il loro andamento su alcune delle più importanti tratte continua a ballare.
Tra queste c’è anche la rotta Shanghai – Genova, che dopo aver visto riprendere quota durante la scorsa settimana l’importo delle tariffe medie (a 2.926 dollari per l’invio di un box da 40 piedi) ha preso atto con l’ultima analisi di Drewry di una flessione (-4%) che le riporta al valore più basso di questa fase storica, ovvero a quota 2.821 dollari.
Tra le tendenze più rilevanti dell’ultima analisi si osservano inoltre il calo (-3%) dei costi per le spedizioni sulla tratta Rotterdam – New York, che ciononostante permane a 6.363 dollari, come probabile conseguenza delle immissioni di capacità che i carrier stanno disponendo nell’area (stabile a 1.243 dollari invece la rotta inversa), così come il rialzo delle tariffe sulla Shanghai – Los Angeles (2.092 dollari, +7%) e la flessione sulla Shanghai – New York (-5%, 3.612 dollari). Variazioni di poco conto si notano invece sul trade Asia – Nord Europa (1.888 dollari, +1% sulla tratta Shanghai – Rotterdam, mentre quella inversa è stabile a 1.141 dollari). Allineate a quelli di una settimana prima anche gli importi delle spedizioni sulle rotte Los Angeles – Shanghai (1.141 dollari) e New York – Rotterdam (1.248 dollari).
Oscillazioni e immobilità sopra descritte vanno considerate anche alla luce dell’imminente Capodanno Cinese. Riguardo questa scadenza, Xeneta ha rilevato che la capacità rimossa dai vettori nelle quattro settimane precedenti sarà pari a 220.489 Teu, molti di più cioè dei 29.796 tolti nel 2019. Da ricordare a questo punto che alla fine di dicembre Sea-Intelligence evidenziava invece come la stiva programmata a ridosso della festività fosse ancora molto elevata (a eccezione che per il trade Asia – Med). Possibile che alla situazione attuale si sia arrivati con i blank sailings delle ultime settimane, cose che confermerebbe l’altra analisi di Drewry secondo la quale i vettori avrebbero cercato di spremere le rotte fino all’ultimo momento utile, senza avviare una riallocazione della capacità graduale.
In ogni caso, secondo Peter Sand, responsabile delle analisi di Xeneta, la situazione è indicativa del “basso livello della domanda di questo momento” ed è anche “un cattivo presagio” per l’intero 2023.