Bollicine italiane sempre più vendute all’estero: 2 miliardi di export nel 2022 (+6%)
Gli spumanti italiani stanno vivendo un momento d’oro, nella Penisola e all’estero, nonostante l’inflazione e la preoccupante situazione geopolitica. Secondo l’Osservatorio Uiv-Ismea (Unione Italiana Vini – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), il 2022 si è chiuso per le bollicine tricolori con una produzione pari a 2,85 miliardi di euro (per 970 milioni […]
Gli spumanti italiani stanno vivendo un momento d’oro, nella Penisola e all’estero, nonostante l’inflazione e la preoccupante situazione geopolitica.
Secondo l’Osservatorio Uiv-Ismea (Unione Italiana Vini – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), il 2022 si è chiuso per le bollicine tricolori con una produzione pari a 2,85 miliardi di euro (per 970 milioni di bottiglie, +6%), dei quali 2 destinati all’export (+6%). A trainare la crescita è stata la domanda nei mercati chiave di Stati Uniti, Regno Unito e Germania, ma anche di paesi come Canada, Svezia, Giappone, Est Europa nonché della Francia, dove l’incremento è stato del 25% in volume. A farla da padrone è stato ancora il Prosecco, che ormai vale il 70% della produzione italiana di spumanti. Nel 2022 la quota destinata all’export ha raggiunto gli 1,6 miliardi in valore, un importo che lo rende secondo il report “il prodotto tricolore dell’agroalimentare più commercializzato nel mondo”. A seguire crescono a doppia cifra i vini Trento Doc, mentre aumentano anche le produzioni dell’Asti e si confermano i valori del Franciacorta.
La febbre per i vini italiani sparkling è stata però particolarmente alta anche durante le feste, con 341 milioni di bottiglie stappate tra Natale e Capodanno, oltre tre quarti delle quali (più di 245 milioni) all’estero. Anche in questa occasione si è mostrata alta la crescita dell’export (+8%), mentre il consumo sulle tavole italiane è aumentato dell’1%.