Paga tra le imprese del Veneto orientale la scelta del reshoring
L’accorciamento delle catene logistiche – un trend che secondo l’ultimo report Trade in transition di Dp World ha tenuto banco tra le imprese globali anche nel 2022 – è stato particolarmente visibile tra le aziende del Veneto orientale. Lo evidenzia una indagine condotta da Confindustria Veneto Est insieme a Sace e Fondazione Nord Est su […]
L’accorciamento delle catene logistiche – un trend che secondo l’ultimo report Trade in transition di Dp World ha tenuto banco tra le imprese globali anche nel 2022 – è stato particolarmente visibile tra le aziende del Veneto orientale. Lo evidenzia una indagine condotta da Confindustria Veneto Est insieme a Sace e Fondazione Nord Est su oltre 650 imprese delle province di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, per un peso equivalente a quasi la metà dell’export della regione (32,7 miliardi di euro nel 2021), i cui risultati sono stati presentati ieri.
In estrema sintesi, lo studio mostra come circa un terzo (34,7%) delle aziende intervistate abbia cambiato negli ultimi due anni almeno un fornitore, scegliendo in misura maggiore realtà italiane (58,1%), secondariamente aziende di paesi ‘vicini’ e in prevalenza Ue (16,4%), quindi aziende Ue ma più distanti (16,4%) e infine partner lontani ed extracomunitari (9,4%). A guidare la decisione di avvicinare le forniture ci sono gli effetti di pandemia e guerra in Ucraina, ma guardando alla scelta di propendere in particolare per realtà italiane l’indagine rileva in primis la disponibilità di prodotti e aziende idonee tra i confini della Penisola (43,8%). Solo dopo vengono ragioni di economicità, contenimento de rischi, qualità del bene e del servizio offerti. In particolare sono gli acquisti di materie prime e semi-manufatti a essere in modo preponderante effettuati in Italia (79,9%, la quota cala un po’ se si guarda alle sole realtà più grandi).
Interessante rilevare che la scelta del near o reshoring sembra premiare chi l’ha compiuta: circa un terzo delle imprese (32,7%) che ha regionalizzato le forniture segnala di aver visto aumentare gli ordini, quota che sale a oltre la metà (50,7%) tra le realtà più grandi. La maggioranza degli interpellati descrive il fenomeno di accorciamento delle supply chain come di ampia portata e non passeggero, destinato al contrario a durare nel tempo.
L’indagine di Confindustria Veneto Est ha infine rilevato come – ancora in linea con quanto osservato a livello globale – tra le imprese del ‘suo’ territorio permanga la tendenza a ‘fare magazzino’. Il 65,8% del campione ha afferma infatti di avere aumentato, negli ultimi due anni, le scorte per non avere problemi di approvvigionamento, un fenomeno che ha interessato in misura maggiore (69,6%) le realtà della meccanica o con oltre i 250 addetti (81,2%).
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY