Logistica healthcare in crescita nel 2022 per spedizioni (+7,9%), colli (+8,1%) e peso (+10,8%)
Dopo la lieve flessione del 2021 (-0,3%), la logistica healthcare italiana è tornata a crescere nel 2022 sul fronte delle spedizioni (+7,9%, 6,81 milioni in valore assoluto), così come dei colli (+8,9%, 46,9 milioni) e del peso movimentato (+10,8%, 398,5 milioni). Lo dicono i numeri della ricerca dedicata a questo settore dall’Osservatorio Contract Logistics del […]
Dopo la lieve flessione del 2021 (-0,3%), la logistica healthcare italiana è tornata a crescere nel 2022 sul fronte delle spedizioni (+7,9%, 6,81 milioni in valore assoluto), così come dei colli (+8,9%, 46,9 milioni) e del peso movimentato (+10,8%, 398,5 milioni). Lo dicono i numeri della ricerca dedicata a questo settore dall’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano, condotta sui principali operatori nazionali, rappresentativi del 90% del mercato italiano, e presentata in sintesi questa mattina.
Durante l’anno – ha evidenziato, ripercorrendo l’analisi, Damiano Frosi, direttore dell’Osservatorio – si sono osservati andamenti diversi, con picchi in particolare nei mesi di luglio, settembre e ottobre, quest’ultimo più marcato che negli anni passati. A fronte di volumi che, in valore assoluto, sono cresciuti per ognuno dei canali analizzati, lo studio ha evidenziato però anche un riequilibrio dei flussi verso una situazione simile a quella pre-pandemica. Nel 2022 sono cioè calati in percentuale i flussi diretti verso gli ospedali (dal 52% del 2021 al 47%), mentre le farmacie hanno portato al 30% la loro quota (contro il 24% del 2021, il 23% del 2020 e addirittura più che del 25% del 2019). I grossisti hanno pesato per il 21% (a fronte del 22% del 2021), mentre la fetta destinata alla home delivery è rimasta del 2%.
Tra i trend visti nell’ultimo anno c’è stata anche una battuta d’arresto nella crescita dei volumi di farmaci gestiti a temperature più stringenti (sottozero, ora l’1% del totale, e del range 2°-8°, adesso pari 14%), mentre sono cresciuti quelli relativi a prodotti che richiedono temperature inferiori solo ai 25°.
Niente di nuovo invece rispetto alle regioni di origine e destinazione dei prodotti. Tra le prime, spicca sempre la Lombardia (69% dei flussi), seguita dal Lazio (14%), mentre le altre complessivamente contano per il restante 17%. Per assorbimento, nell’ordine contano Lombardia, Lazio, Campania, Toscana e Veneto.
“L’uscita dalla pandemia non ha comportato una diminuzione dei flussi, anzi” ha riassunto Frosi. “Nel 2022 sono aumentati numero delle spedizioni, numero dei colli e peso dei volumi movimentati. Con un forte aumento delle farmacie, come terminale delle consegne. Queste dinamiche hanno portato le aziende del settore a riflettere maggiormente sulla sostenibilità, in particolare in riferimento all’impatto ambientale della logistica. In questo senso, oltre all’esplorazione di nuove soluzioni, come ad esempio mezzi ad alimentazione alternativa (gas naturale, elettrico) o mezzi refrigerati dotati di pannelli fotovoltaici, emerge la volontà di sperimentare nuovi modelli di distribuzione e si registrano investimenti in asset logistici nelle regioni con il maggior assorbimento dei flussi (Lombardia, Lazio e Toscana)”.
Tra le tendenze osservate, infine, quelle che vanno nella direzione di un consolidamento del settore con operazioni di M&A (eclatante in questo senso l’acquisizione di Bomi Group da parte di Ups), così come di un ingresso nel comparto di operatori che finora non avevano l’healthcare tra le proprie specializzazioni. In questo ambito è da segnalare il protagonismo di Poste (che ha rilevato Plurima e si è candidata a diventare partner dell’Emilia Romagna per la gestione del farmaco verso ospedali e domicili dei pazienti), così come l’annuncio di Brt di voler debuttare in questo segmento di attività entro il 2025.
F.M.
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