Rallenta la marcia dell’export di legno-arredo nel terzo trimestre 2022 (+11%)
Continua a crescere, ma a ritmi più lenti, l’export italiano del comparto del legno-arredo. Secondo le ultime analisi (su dati Istat) di FederlegnoArredo, il settore nel terzo trimestre del 2022 ha segnato un +11%, dopo il +16% del secondo trimestre e il +21% del primo. Complessivamente, i primi nove mesi dell’anno si sono chiusi quindi […]
Continua a crescere, ma a ritmi più lenti, l’export italiano del comparto del legno-arredo.
Secondo le ultime analisi (su dati Istat) di FederlegnoArredo, il settore nel terzo trimestre del 2022 ha segnato un +11%, dopo il +16% del secondo trimestre e il +21% del primo. Complessivamente, i primi nove mesi dell’anno si sono chiusi quindi con esportazioni pari a 15,6 miliardi di euro e un aumento del 16% sullo stesso periodo del 2021.
Del totale, la quota più importante resta quella dei mobili (oltre 9 miliardi nei 9 mesi), che nel periodo mostra una tendenza coerente con quella generale (+16%).
Il report passa poi ad analizzare nel dettaglio gli andamenti di Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, le tre regioni che insieme pesano per il 70% (in valore) dell’export del settore.
La Lombardia, con 3,7 miliardi di euro, con il +18,8% di export di filiera, si conferma tendenzialmente stabile rispetto al risultato di gennaio-giugno (+19%) e di luglio-settembre +18,4%. Confrontando i primi tre trimestri 2022 con quelli del 2021, si passa dal +22,8% di gennaio-marzo al +15,8% di aprile-giugno, per poi risalire a luglio-settembre al 18,4%.
Il Veneto (3 miliardi di euro) mostra invece un rallentamento più marcato, passando dal +15,5% di gennaio-giugno al +14,5% di gennaio-settembre e un luglio-settembre che scende a +12,3%, arretrando di circa 2 punti dal primo trimestre (+14,6%) e di ben 4 punti dal secondo trimestre (+16,4%).
Discorso ancora diverso per il Friuli Venezia Giulia (1,9 miliardi di euro), la regione cresciuta di più nei primi nove mesi del 2022 (+21,7%), ma allo stesso tempo quella che ha segnato la frenata più brusca nel terzo trimestre (+15%, rispetto al +26 del primo e al +23,8% del secondo).
“La crescita dell’11% di luglio-settembre – ha commentato Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – non può farci certo dormire sonni tranquilli perché, come evidenziano recenti analisi degli economisti e la stessa Bankitalia, l’inflazione non è destinata a scendere e i fatturati delle aziende, soprattutto di quelle più piccole, potrebbero essere gonfiati dal caro prezzi e dall’adeguamento dei listini, riducendo drasticamente la crescita e il margine”.
A preoccupare le imprese sono in particolare gli effetti dell’inflazione, che in Europa potrebbe disincentivare i consumi di beni durevoli quali appunto i mobili.
Relativamente all’andamento diversificato del settore nelle sue tre regioni di punta, Feltrin ha aggiunto: “La tenuta lombarda potrebbe essere dovuta soprattutto al fatto che questa regione esporta molto verso gli Stati Uniti e soprattutto nel settore alto di gamma dei mobili”. Per il presidente di FederLegno di contro gli effetti della guerra in Ucraina potrebbero essere alla base del rallentamento del Veneto, che ha in Europa, e in particolare in Germania e Francia, i suoi principali sbocchi. Ragionamenti che lo portano infine a concludere che il perdurare del conflitto potrebbe “favorire regioni che hanno il loro core business oltreoceano o in Paesi emergenti fuori dall’Europa e indirizzati a un pubblico di alta fascia, più indenne dal caro vita”.