A febbraio solo un lieve calo dei noli contract per i container (-1%)
Dopo un dicembre stagnante (-0,1%), seguito da un gennaio di crollo (-13,3%), per i livelli medi dei noli dei contratti per il trasporto container via mare è tornata una fase di stallo. Sostenuti da un exploit delle esportazioni statunitensi, a febbraio secondo le rilevazioni di Xeneta i prezzi hanno infatti avuto un calo solo dell’1%. […]
Dopo un dicembre stagnante (-0,1%), seguito da un gennaio di crollo (-13,3%), per i livelli medi dei noli dei contratti per il trasporto container via mare è tornata una fase di stallo. Sostenuti da un exploit delle esportazioni statunitensi, a febbraio secondo le rilevazioni di Xeneta i prezzi hanno infatti avuto un calo solo dell’1%. Un andamento che ha sorpreso la stessa società di analisi, che però sottolinea come questo trend sia stato appunto condizionato pesantemente dalla performance statunitense, mentre sulle altre rotte i livelli siano invece stati quasi tutti in declino.
In particolare le tratte verso l’Europa hanno visto un rialzo del 3,5%, spinto da un aumento forte dei noli per contratti di trasporto verso il Mediterraneo dagli Usa, dove gli incrementi sono stati del 86% e del 46% per le rotte rispettivamente dalla costa orientale e occidentale. In direzione opposta l’andamento dei noli per le esportazioni dal Vecchio Continente, con l’indice in declino del 2,6% e una pesante flessione in particolare per le rotte dal Mediterraneo verso Giappone e Corea.
Cali consistenti sono poi quelli osservati per i contratti relativi a import negli Usa (-3,9%), mentre gli indici relativi al Far East sono stati negativi sia per le importazioni (-4,4%) e le esportazioni (-4,6%). Quest’ultimo livello delle tariffe, tuttavia, rimane ancora più alto del 244,5% rispetto a quello del gennaio 2020.
Più in generale Xeneta invita a guardare a questi dati da una prospettiva più ampia, innanzitutto cioè considerando come, per quanto lieve, il calo medio dei contratti di gennaio sia ormai il sesto consecutivo e in seconda battuta come il loro livello sia sceso del 22% dallo scorso agosto.
Nonostante il continuo declino e l’incertezza dei fondamentali – ha commentato l’amministratore delegato di Xeneta, Patrik Berglund – per i caricatori non si stanno presentando ora “improvvisamente grandi affari”. “Sì, – ha aggiunto – hanno il coltello dalla parte del manico nelle negoziazioni, specialmente con il fatto che i noli spot sono così bassi, ma relativamente parlando i contratti a lungo termine rimangono storicamente alti.
in particolare l’indice globale elaborato da Xeneta resta infatti più alto del 43% rispetto a un anno fa, mentre rispetto al gennaio 2020 le tariffe medie globali sono ancora superiori del 207,7%, ha aggiunto Berglund.
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