Merci ‘green’ in controtendenza: scambi in aumento nella seconda metà del 2023 (+4%)
In un contesto commerciale globale caratterizzato da un significativo calo degli scambi nell’ultima parte del 2022 (in particolare -3% per i beni nell’ultimo trimestre), nonché in prevista stagnazione nella prima metà del 2023, quello delle merci ‘green’ – ovvero prodotte con una riduzione delle emissioni rispetto alla variante tradizionale o con una quantità inferiore di […]

In un contesto commerciale globale caratterizzato da un significativo calo degli scambi nell’ultima parte del 2022 (in particolare -3% per i beni nell’ultimo trimestre), nonché in prevista stagnazione nella prima metà del 2023, quello delle merci ‘green’ – ovvero prodotte con una riduzione delle emissioni rispetto alla variante tradizionale o con una quantità inferiore di risorse – si è rivelato una bella sorpresa.
Secondo Unctad – l’agenzia Onu che si occupa di commercio e sviluppo – gli scambi di questi prodotti sono stati in netta controtendenza, segnando un aumento del 4% nella seconda metà dello scorso anno. Complessivamente le transazioni commerciali di questi prodotti hanno toccato quota 1,9 trilioni (milioni di milioni) di dollari nel 2022, totalizzando 100 miliardi in più che nell’anno precedente. Particolarmente elevati, secondo l’agenzia, sono stati gli aumenti riscontrati negli scambi di veicoli elettrici e ibridi (+25%), di packaging non in plastica (+20%) e di turbine a vento (+10%).
Con le progressive implementazioni di politiche di riduzione delle emissioni da parte degli Stati, il loro volume è destinato ad aumentare nei prossimi anni. In particolare le transazioni di veicoli elettrici, di prodotti per l’energia solare ed eolica, legati all’idrogeno verde o ad altre tecnologie green raggiungeranno, secondo le stime di Unctad, i 2,1 trilioni di dollari nel 2030, quadruplicando il loro valore attuale.
Tra gli andamenti interessanti, l’agenzia delle Nazioni Unite segnala inoltre quello dell’equipment per il settore dei trasporti. Gli scambi di questi prodotti sono infatti risultati in aumento del 14% nell’ultimo trimestre dell’anno, sebbene in calo del 6% se si guarda all’intero 2022.
Complessivamente, secondo Unctad, gli scambi commerciali globali nel 2022 sono stati pari a 32 trilioni di dollari, dei quali 25 solo di merci. Mentre l’andamento degli scambi di servizi è stato costante durante l’anno, quello dei beni ha vissuto in particolare un calo del 3% nel quarto trimestre. Nello stesso periodo si è osservato un declino particolarmente forte (-6%) degli scambi da e per i paesi in via di sviluppo, legato in gran parte alla flessione (-7%) delle esportazioni dai paesi asiatici.
Guardando infine al 2023, Unctad ha spiegato di attendersi per il primo trimestre una crescita di circa l’1% nello scambio di merci e del 3% in quello di servizi. Le previsioni sull’intero anno restano incerte dati i vari, e noti, fattori di rischio, ma alcuni fattori positivi fanno sperare in una ripresa. Tra questi il fatto che la prospettiva della recessione appare scongiurata sia nell’Unione Europea che negli Stati Uniti, il dollaro più debole, così come le minori preoccpuazioni degli operatori per i costi delle spedizioni e per rischio di interruzione delle supply chain.