Boom (+88%) dei procedimenti alla Fmc dopo l’approvazione dell’Ocean Shipping Reform Act
L’attività della Federal Maritime Commission, agenzia che si occupa della regolamentazione dei trasporti marittimi degli Stati Uniti, si è moltiplicata negli ultimi tempi, anche a seguito della riforma bipartisan del settore varata nel paese lo scorso giugno e passata alla storia come Ocean Shipping Reform Act. A ripercorre quanto fatto dalla commissione dopo la sua […]
L’attività della Federal Maritime Commission, agenzia che si occupa della regolamentazione dei trasporti marittimi degli Stati Uniti, si è moltiplicata negli ultimi tempi, anche a seguito della riforma bipartisan del settore varata nel paese lo scorso giugno e passata alla storia come Ocean Shipping Reform Act.
A ripercorre quanto fatto dalla commissione dopo la sua entrata in vigore è stato il suo presidente della stessa Fmc Daniel B. Maffei, nell’ambito di una audizione di fronte al Congresso con cui l’agenzia – che con l’introduzione del provvedimento ha visto aumentare i suoi poteri ma anche i suoi compiti – ha avanzato la richiesta di un budget di 43,72 milioni di dollari per l’anno fiscale 2024.
Ai parlamentari statunitensi Maffei ha evidenziato in particolare la “crescita esponenziale” dei procedimenti – reclami formali, informali, petizioni e altro – sottoposti alla commissione dopo l’entrata in vigore dell’atto, pari al +88% per l’anno fiscale 2022. Le stesse denunce risultano inoltre triplicate rispetto a quelle avanzate nel 2019.
Un secondo indicatore, ha aggiunto, è il forte incremento riscontrato sia dei reclami minori sia dei casi formali sottoposti in particolare ai suoi giudici amministrativi della Fmc, triplicatisi nell’anno fiscale 2022 rispetto al pre-pandemia ma anche raddoppiatisi rispetto al 2021. “Questo aumento – ha commentato Maffei – è uno sviluppo ampiamente positivo perché mostra che importatori, esportatori e vari stakeholder dell’industria hanno visto altri [operatori] beneficiare delle attività della Fmc”. Maffei ha anche aggiunto che il carico di lavoro della commissione al momento è elevato e di attendersi che resterà tale anche in futuro.
Uno dei temi specificamente trattati dal presidente della Fmc nel suo discorso è stato quello relativo ai reclami sui charge applicati dai vettori, per i quali la commissione ha varato una procedura semplificata che consente una più rapida presa in carico del caso. Dal 16 giugno 2022 (data di approvazione della riforma del trasporto marittimo) al 14 marzo, ha evidenziato, sono state depositate 260 denunce, di cui 97 perfezionate e avviate a istruttoria. In tutti i casi, tranne uno, la controversia è stata chiusa sulla base di accordi volontari ricercati dagli stessi carrier, tanto che ad oggi risultano risarciti o cancellati addebiti per un totale di 800mila dollari, un importo che spiega Mafferi – non comprende i casi che le parti stanno cercando di risolvere direttamente e privatamente.
Riguardo in particolare gli addebiti per servizi di detention & demurrage, che negli ultimi tempi hanno spesso portato vettori e caricatori a scontrarsi, il vertice della Fmc ha detto di avere iniziato a riscontrare un calo dei casi segnalati dal secondo trimestre 2022 a questa parte. Ciononostante Maffei ha aggiunto di ritenere che debbano essere fatti ancora passi in avanti nel contrastare la pratica dei carrier di utilizzare le fee di detention e demurrage “come fonte di ricavi” anziché “un incentivo per [favorire] il ritiro e la restituzione dell’equipment”.