Export italiano extra Ue sale (+17%) tirato da Cina e Usa
Le esportazioni italiane extra Ue a febbraio sono cresciute dell’1,7% su base congiunturale, mentre parallelamente le importazioni sono calate dell’1,8%. Lo si apprende dall’ultimo bollettino Istat sul tema. In particolare la crescita mese su mese si deve all’aumento delle vendite di beni di consumo non durevoli (+9,6%) e di energia (+25,9%), mentre sono calate quelle […]
Le esportazioni italiane extra Ue a febbraio sono cresciute dell’1,7% su base congiunturale, mentre parallelamente le importazioni sono calate dell’1,8%. Lo si apprende dall’ultimo bollettino Istat sul tema. In particolare la crescita mese su mese si deve all’aumento delle vendite di beni di consumo non durevoli (+9,6%) e di energia (+25,9%), mentre sono calate quelle di beni intermedi (-9,2%) e beni di consumo durevoli (-3,6%). Per l’import, la flessione è sostanzialmente dovuta alla contrazione degli acquisti di energia (-6,7%), dovuta secondo l’istituto “principalmente alla riduzione degli acquisti di prodotti energetici, favorevolmente condizionata dai diffusi ribassi dei prezzi”.
Passando all’analisi su base annua, l’export italiano extra Ue a febbraio risulta in aumento del 17% (dal +20,5% di gennaio), per effetto di una crescita, generalizzata, molto sostenuta dai beni di consumo non durevoli (+35,4%). I dati Istat evidenziano in particolare una crescita delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27, ma particolarmente marcata verso Cina (+131,4%), Turchia (+26,2%) e Stati Uniti (+18,2%), mentre calano le vendite verso il Giappone (-6,5%). Nel dettaglio, Cina e Usa spiegano oltre i due terzi dell’incremento tendenziale complessivo.
L’import registra invece una flessione tendenziale del 6,8%, determinata dalla riduzione degli acquisti di energia (-12,8%), beni intermedi (-8,9%) e beni di consumo durevoli (-14,9%). Dal punto di vista geografico, si riscontra un calo dell’80% su base annua delle importazioni dalla Russia, ma diminuiscono anche gli acquisti da Cina (-14,2%) e Stati Uniti (-9,7%). Per contro, aumentano gli acquisti dagli altri paesi partner extra Ue27 quali quelli Opec (+41,0%) e il Regno Unito (+34,7%).