In calo (-11%) l’assorbimento di immobili logistici nel primo trimestre 2023 in Italia
Anche Colliers si aggiunge all’elenco di operatori che in questi giorni stanno offrendo una propria valutazione dell’andamento del settore dell’immobiliare a uso logistico in Italia nel primo trimestre del 2023. Secondo la società, per la quale nel complesso questo si caratterizza per fondamentali ancora forti, nel periodo gli investimenti sono ammontati a 257 milioni di […]
Anche Colliers si aggiunge all’elenco di operatori che in questi giorni stanno offrendo una propria valutazione dell’andamento del settore dell’immobiliare a uso logistico in Italia nel primo trimestre del 2023.
Secondo la società, per la quale nel complesso questo si caratterizza per fondamentali ancora forti, nel periodo gli investimenti sono ammontati a 257 milioni di euro (per un totale di 2,8 miliardi di euro nell’anno mobile), in calo del 60% sul primo trimestre del 2022. Dal punto di vista dell’assorbimento, i primi tre mesi del 2023 si sono chiusi con transazioni per 635.200 metri quadrati, in lieve declino (-11%) rispetto allo stesso periodo del 2022 ma superiori del 25% a quelli medi dei primi trimestri degli ultimi 5 anni. Circa il 51% della domanda è derivata da operatori 3pl, mentre quella di aziende del retail e dell’e-commerce ha contato per circa il 38% del totale.
Tra le tendenze osservate nel periodo, Colliers segnala la ricerca di immobili di ampia metratura (oltre i 20mila metri quadrati), che nel trimestre ha pesato per il 68% del take up totale. In crescita anche, tra le strutture di oltre 19mila metri quadrati, la percentuale di quelle realizzate in chiave Bts o Bto (built-to suit o built-to-own), così come la richiesta di magazzini di grado A ed Esg, che ha contato per il 91% del totale.
Commentando in generale i risultati, Colliers evidenzia come il tasso di assorbimento dei nuovi sviluppi si sia rivelato impressionante, con la stragrande maggioranza dei progetti che risulta locato prima della fine della costruzione. Il tasso di vacancy, di rimando, resta stabile intorno al 2% in tutta Italia, con l’eccezione di qualche ‘sotto-mercato’ dove questo è addirittura vicino allo zero. L’aumento dei costi di costruzione sta creando qualche rallentamento, così come sta alzando i livelli degli affitti, mentre l’aumento del costo del denaro sta spingendo verso l’alto di una quota tra il 15 e il 20% le spese per rilevare i terreni.
Dal punto di vista geografico, la società ha detto invece di notare l’emergere dell’interesse per mercati quali quello del Sud e di località come Genova, Trieste-Udine e la costa adriatica. Porti e aeroporti, in particolare se dotati di connessioni ferroviarie, sono inoltre ambiti di sviluppo sempre più richiesti dagli investitori.