Rivoluzione intermodale per Frosta: su treno le spedizioni di surgelati Germania-Italia
Far viaggiare su treno i surgelati è possibile. Lo dimostra un progetto avviato da Frosta, azienda tedesca specialista degli alimenti a temperature sotto zero, che dall’inizio dell’anno ha iniziato a spostare su rotaia gran parte dei traffici dei suoi prodotti destinati all’Italia, con l’aiuto quale partner logistico, della connazionale Paneuropea. Avviato precisamente nel gennaio 2023, […]
Far viaggiare su treno i surgelati è possibile. Lo dimostra un progetto avviato da Frosta, azienda tedesca specialista degli alimenti a temperature sotto zero, che dall’inizio dell’anno ha iniziato a spostare su rotaia gran parte dei traffici dei suoi prodotti destinati all’Italia, con l’aiuto quale partner logistico, della connazionale Paneuropea.
Avviato precisamente nel gennaio 2023, il progetto – ha spiegato a SUPPLY CHAIN ITALY il direttore della logistica dell’azienda, Heliodor Rawski – interessa in particolare la tratta Bremerhaven – Nogarole Rocca, la località in provincia di Verona dove Frosta il suo magazzino centrale italiano.
Nel dettaglio, i surgelati Frosta realizzati nello stabilimento di Bremerhaven, vengono collocati all’interno di rimorchi refrigerati e da lì trasferiti via camion fino al terminal ferroviario di Brema, scalo da cui l’impianto dista una sessantina di km. Lì ha inizio il trasporto ferroviario, che ha come punto di destinazione in Italia il Verona Terminal, all’interno dell’interporto Quadrante Europa. Dallo scalo intermodale, i surgelati di Frosta, sempre all’interno dei rimorchi refrigerati, tornano a viaggiare su strada per i 30 km finali del tragitto, quelli che li separano dal deposito di Nogarole Rocca.
“In tutto, la conversione ad oggi è dell’80% del carico di merci” ha evidenziato Rawski.
Frosta, che finora ha gestito su treno più di 25 spedizioni su treno, conta di far viaggiare annualmente su rotaia 350 trailer – ognuno dei quali in grado di accogliere 33 euro-pallet e con un peso di 24,5 tonnellate, superiore quindi alle 20,6 che si possono gestire via camion – con una media quindi di circa 7,5 unità a settimana e 1,5 al giorno considerando solo i giorni feriali.
“La sfida che ci siamo posti sembrava impossibile, perché non esisteva un collegamento su rotaia tra la Germania e l’Italia che ci avrebbe permesso il trasporto dei nostri prodotti surgelati” ha commentato ancora Rawski. “Per questo è stata fondamentale la collaborazione con Paneuropea. Il cambio di mindset ci ha sicuramente sostenuti: essere coraggiosi nel perseguire un obiettivo, e non dare ascolto ai detrattori”.
Riguardo i timori che spesso si accompagnano alla scelta del trasporto intermodale, in particolare per prodotti delicati come quelli ‘freddi’, il manager ha poi aggiunto: “Siamo maestri del freddo e ci occupiamo di prodotti surgelati dal 1962. Seguiamo dei controlli ed il monitoraggio delle temperature è simile a quello del trasporto con i camion. Al punto di partenza e di arrivo verifichiamo la temperatura dei trailer che sono provvisti di tabelle di misurazioni e su cui redigiamo dei protocolli di documentazione”.
F.M.