Per Cls una nuova sede a Segrate e una spinta alla divisione automazione (FOTO)
Segrate (Milano) – Da 360 a oltre 500 addetti entro il 2025, a fronte di un fatturato che nel 2022 era già pari a 120 milioni di euro. È anche con l’obiettivo di accompagnare questo percorso di espansione spinta che Cls Spa – attiva da 70 anni nella vendita, nel noleggio e nell’assistenza per carrelli […]
Segrate (Milano) – Da 360 a oltre 500 addetti entro il 2025, a fronte di un fatturato che nel 2022 era già pari a 120 milioni di euro. È anche con l’obiettivo di accompagnare questo percorso di espansione spinta che Cls Spa – attiva da 70 anni nella vendita, nel noleggio e nell’assistenza per carrelli elevatori e macchine per la logistica – ha deciso di dotarsi di una nuova sede a Segrate. Uno spazio più ampio rispetto a quello finora condiviso con i cugini (in quanto entrambi parte del gruppo Tesya) di Cgt-Caterpillar a Carugate e tutto per sé, e che tra gli elementi di forza ha la presenza di un’ampia area demo, uno showroom nel quale mostrare le proprie soluzioni ‘in azione’ e secondo diverse configurazioni. Così come anche – spiega il marketing e product manager Rino Melone – “la poca distanza dalla tangenziale Est di Milano e dall’aeroporto di Linate, che la rendono facilmente raggiungibile dalla clientela”, anche internazionale.
Proprio questa ‘nuova’ struttura – realizzata riqualificando un capannone esistente, operativa da pochi mesi ma ancora non ufficialmente inaugurata – è stata da sfondo a un evento nel quale Cls ha presentato alcuni degli ultimi traguardi raggiunti dalla divisione iMation, con cui l’azienda offre alla clientela le sue soluzioni di automazione (e per la quale pure prevede una forte espansione, con il raddoppio del personale, da 30 a 60 addetti, da qui al 2025).
“La nostra offerta in questo ambito – spiega ancora Melone – si differenzia perché gestiamo tutti i diversi step, dalla consulenza al cliente nella realizzazione del progetto alla fornitura e all’assistenza. Un ulteriore elemento distintivo sta nel poter mettere a disposizione macchinari di diversi fornitori, abbiamo un portafogli che adattiamo a ogni esigenza”. Nel concreto, questi possono essere veicoli intelligenti per automatizzare la fase di navettaggio, robot collaborativi per picking automatizzato, Agv ed Lgv (Laser Guided Vehicle), ‘mouse’, tractor o altro ancora, i quali possono eventualmente convivere tra loro (o con operatori umani) grazie all’introduzione di sistemi di gestione del traffico basati su permessi e accessi regolamentati come in una rete viaria (o in una Ztl).
Una carta ulteriore è la suite Gemini, sviluppata internamente, che da un lato permette di realizzare un digital twin del magazzino o dell’impianto produttivo che si intende automatizzare e dall’altro di intervenire su di esso tramite realtà virtuale (con un visore). Uno strumento che permette di testare il progetto di automazione introducendo scenari ‘alternativi’ (maggiore o minore produzione, diversi numeri di addetti o di macchine, azioni particolari, …). Il suo utilizzo – hanno spiegato Mattia Bersani, responsabile ricerca e sviluppo e Andrea Tagliabue, rispettivamente responsabili dell’area ricerca e sviluppo e di quella Robotic Solutions di di Cls iMation – secondo quanto visto finora, comporta un allungamento della fase di analisi ma permette poi di ridurre di circa il 10% (e potenzialmente di più, all’aumentare della complessità delle soluzioni) i tempi di installazione e consegna dell’impianto durante il commissioning.
Tempi che comunque, stando a quanto indicato sia da Melone sia da Alessandro Dandolo, managing partner di AlphaProject.net Srl (realtà specializzata nell’ottimizzazione e digitalizzazione dei processi operativi delle aziende manifatturiere, nata come acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano ma dal 2021 parte di Cls) durante l’evento, sono più brevi di quanto ci si potrebbe aspettare. “Parliamo di alcuni mesi per lo sviluppo e di circa un anno, un anno e mezzo per avere il ritorno dell’investimento, mentre i costi, esclusi i macchinari, possono essere di 100, 150mila euro” ha segnalato in particolare Dandolo.
Diversi i progetti realizzati da Cls iMation illustrati durante la presentazione. Si va da YutaBot, soluzione sviluppata ad hoc per un cliente che aveva necessità di automatizzare il trasferimento e la pallettizzazione di sacchi di cacao da 75 kg scaricati da un container, fin lì svolta direttamente dagli operatori. Qui Cls ha proposto l’introduzione di una cella robotica per pallettizzazione, interconnessa con un Wms (warehouse management system) di AlfaProject. Altro case study presentato è stato quello di Mivor, cooperativa agricola altoatesina che si è avvalsa dei servizi di Cls per automatizzare il processo di confezionamento delle mele (circa 70-80mila tonnellate ogni anno) per la distribuzione. Dal vivo, nella sua area demo, Cls iMation ha infine mostrato un processo automatizzato per gestire il passaggio da pallet mono-referenza a pallet multi-referenza e viceversa tramite l’impiego di piattaforme e macchine controbilanciate.
Francesca Marchesi
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