Ancora in calo ad aprile l’export italiano extra Ue (-2,1%)
Ad aprile, secondo le ultime analisi dell’Istat, si è osservata una diminuzione delle esportazioni (-2,1%) italiane dirette nei paesi extra Ue, che segnano così una flessione per due mesi consecutivi. Il calo è spiegato in particolare dalla riduzione delle vendite di beni di consumo durevoli (-7,8%) e non durevoli (-7,6%) e di beni intermedi (-7,2%), […]
Ad aprile, secondo le ultime analisi dell’Istat, si è osservata una diminuzione delle esportazioni (-2,1%) italiane dirette nei paesi extra Ue, che segnano così una flessione per due mesi consecutivi.
Il calo è spiegato in particolare dalla riduzione delle vendite di beni di consumo durevoli (-7,8%) e non durevoli (-7,6%) e di beni intermedi (-7,2%), mentre sono aumentate le esportazioni di beni strumentali (+7,5%) ed energia (+4,7%). Nel mese, di contro, sono aumentate in modo marcato le importazioni (+13,9%), in modo indistinto tra i vari settori.
Nel confronto anno su anno, l’export risulta in flessione del 5,1% (da +6,8% di marzo). A esclusione dei beni strumentali (+10,7%), la riduzione – spiega l’Istat – riguarda tutti i raggruppamenti ma è più ampia per l’energia (-38,5%). Su base tendenziale, cala ad aprile l’export verso Regno Unito (-15,1%), paesi Opec (-8,1%), paesi Asean (-6,3%) e Cina (-2,4%), mentre aumentano le vendite verso Turchia (+8,5%), Giappone (+6,7%) e Stati Uniti (+6,6%).
L’import registra invece un calo tendenziale del 19,5%, determinato dalla contrazione degli acquisti di energia (-37,3%), beni intermedi (-12,9%) e beni di consumo non durevoli (-8,9%). Gli acquisti da quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27 risultano in calo su base annua, con le importazioni dalla Russia che in particolare registrano la maggior flessione (-85,2%).
Rapportando il trimestre febbraio-aprile 2023 con quello immediatamente precedente, l’export risulta in calo del 2,6%, per effetto in particolare delle minori vendite di beni intermedi (-6,2%) e strumentali (-3,8%). Nello stesso periodo, l’import segna una riduzione congiunturale (-13,4%), generalizzata ma più marcata per energia (-25,6%).
Gli acquisti da quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27 sono in calo su base annua. Le importazioni dalla Russia registrano la contrazione tendenziale più ampia (-85,2%).