Dalla Commissione Europea oltre 5 mln di finanziamento agli interporti di Parma e Pordenone
Obiettivo dei progetti presentati da entrambi gli scali è lo sviluppo dell’intermodalità
L’interporto Cepim di Parma e il Centro Ingrosso di Pordenone sono tra i ‘vincitori’ dell’ultima tornata di finanziamenti dei fondi Cef (Connecting Europe Facility). Lo ha comunicato la Commissione Europea evidenziando di avere garantito complessivamente in questa occasione contributi, per un investimento totale di 6,2 miliardi di euro, a 107 nuovi progetti che si inseriscono nel percorso per arrivare entro il 2030 al completamento della rete Ten-t core e della rete Ten-t comprehensive entro il 2050, nel rispetto degli obiettivi del Green Deal europeo.
Per lo scalo parmense il progetto supportato – con 3.092.880 euro – è relativo al potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria, con l’obiettivo di favorirne la multimodalità. Nel dettaglio, i fondi aiuteranno a realizzare un’area da 115mila metri quadrati destinata alle operazioni di transhipment, in particolare – riferisce Repubblica – un nuovo terminal adatto a treni da 740 metri che consentirà all’interporto di incrementare del 20% il numero di treni gestiti ogni anno, e che dovrà essere completato entro il febbraio 2024. Complessivamente l’investimento previsto sarà di 11 milioni, 4 dei quali garantiti dal Mit e altrettanti dalla stessa Cepim.
Simile il progetto del Centro Ingrosso di Pordenone Spa approvato dalla Commissione. Lo scalo riceverà infatti 2.858.580 euro di fondi europei con l’obiettivo di rendere più efficiente la sua piattaforma logistica intermodale già esistente mediante l’adeguamento dei binari di smistamento alla gestione di treni lunghi 740 metri, nonché attraverso la costruzione di un nuovo scalo di smistamento, l’ampliamento dell’area di terminal, l’installazione di sistemi Ocr (Optical Character Recognition) ai varchi ferroviari e la realizzazione di sistemi di ricarica per l’equipment ad alimentazione elettrica.
Restando nell’ambito dei progetti che coinvolgono anche o esclusivamente il trasporto merci, sono poi stati finanziati alcuni progetti congiunti, che cionvolgono l’Italia insieme ad altri Stati. Tra questi quello per diverse opere civili connesse alla realizzazione galleria di base del Brennero (con 700 milioni di euro), in collaborazione con l’Austria, così come un progetto (con Austria, Belgio, Germania, Estonia, Finlandia, Francia, Lituania, Lussemburgo e Portogallo) per l’adozione della eFTI (Electronic freight transport information, ovvero informazioni elettroniche sul trasporto merci), con 14,176,312 euro. Un contributo del valore di 62 milioni di euro è stato inoltre assegnato a un progetto (anche spagnolo, francese e portoghese) per lo sviluppo di soluzioni di Smart Advanced Its sui tre corridoi Mediterraneo, Atlantico e Mare del Nord-Mediterraneo con l’obiettivo di migliorare efficienza, interoperabilità e sicurezza del trasporto su strada, mentre 44,5 milioni andranno alla Tav Torino -Lione in particolare per l’upgrade della linea storica Bussoleno – Avigliana.
Da segnalare infine che questa edizione dei fondi Cef andrà a supportare, con un contributo di 250 milioni di euro, “come parte della solidarietà espressa dalla Unione Europea all’Ucraina”, nove progetti che puntano a sviluppare le connessioni transfrontaliere tra il paese e la Moldavia, da un lato, e i loro vicini già parte dell’Ue, ovvero Romania, Ungheria, Slovacchia e Polonia. Obiettivo è in particolare è quello di svilluppare l’export dell’Ucraina e in generale gli scambi commerciali da e per il paese.
F.M.