La logistica dell’arte di Apice passa al fondo Itago Iv
L’operazione, avvenuta in forma di leverage buy out, è stata finanziata da Banco Bpm
Itago Sgr ha annunciato di avere rilevato la maggioranza di Apice Scrl, gruppo specialista della logistica dell’arte, tramite il fondo Itago Iv. L’operazione, avvenuta in forma di leverage buy out, è stata finanziata da Banco Bpm. Secondo quanto riportato dalla testata specializzata BeBeez, la quota passata di mano sarebbe precisamente del 68,4%.
Dotata di uno staff di circa 100 addetti e sulla piazza da oltre 30 anni, Apice sviluppa ad oggi un fatturato di 25 milioni di euro. Il gruppo risulta composto da quattro società di base a Milano, Venezia, Firenze e Roma e da Apice Scrl. Il suo attuale management (le famiglie Panzironi a Milano, Sergi a Firenze, Carlini a Roma ed i signori Leonardo Carrer, Maurizio Torcellan ed Ennio Musi a Venezia), segnala ancora Itago, ha reinvestito nel progetto e rimarrà a condurre l’attività.
“L’operazione – prosegue la società di gestione del risparmio – ha l’obiettivo di accelerare il progetto di crescita anche attraverso un percorso di consolidamento nei servizi dedicati al mercato dell’arte” ed è in linea con propensione di Itago di investire in realtà specializzate in mercati di nicchia riconoscendo in queste ultime “le fondamenta per la realizzazione di un progetto a più ampio respiro con l’obiettivo ultimo di consolidare la loro leadership”.
Itago ha anche illustrato quelli che considera i “presupposti” dell’investimento: l’idea che il patrimonio artistico italiano sia un “fattore trainante del nostro paese, di supporto all’intero settore turistico ed una leva strategica per la sua capacità di attrazione e di crescita, contribuendo al PIL per oltre il 13%”. Inoltre, scrive la Sgr, il settore museale in Italia “evidenzia un trend di costante crescita con circa. 29 mila mostre organizzate (permanenti e temporary/travelling)”, la presenza di “5.000 strutture museali” e la cui capacità attrattiva “è originata sia dalle collezioni artistiche stabili che, sempre di più, dalle mostre temporanee organizzate con sempre maggiore frequenza e capaci di attrarre moltissimi visitatori (il 44% dei musei italiani organizza esposizioni e mostre temporanee)”.
“La fruizione di questi beni – conclude la società nella sua nota – e la possibilità di continuare a condividere con il grande pubblico il patrimonio culturale ed artistico nazionale ed internazionale sono resi possibili grazie ad operatori come Apice, capaci di garantire elevati standard di qualità con requisiti e procedure sofisticate, assicurando la corretta gestione, movimentazione e conservazione delle opere d’arte, durante gli spostamenti e nella fase dell’allestimento delle mostre”.