Automotive in Italia al secondo peggior risultato degli ultimi 10 anni
Nel 2022 registrate 1,317 milioni di immatricolazioni, battuta d’arresto per l’elettrico
Nel 2022, nonostante il buon andamento dell’economia nazionale, il mercato dell’auto ha registrato il secondo peggiore risultato degli ultimi dieci anni: 1,317 milioni di immatricolazioni, poco sopra al livello più basso toccato nel 2013 con 1,304 milioni. Lo riferisce Unrae nella sua sintesi statistica che fa il punto sull’andamento del settore durante lo scorso anno.
Il parco circolante, alla fine del 2022, era composto da 44 milioni di veicoli a quattro o più ruote, di cui 39 milioni di autovetture (con anzianità media di 12,5 anni e il 25% ante Euro 4), a queste si sommavano 4,2 milioni di mezzi commerciali leggeri (con età media 14 anni e il 41% ante Euro 4), 725.000 veicoli industriali (età media 14,3 anni di cui il 50% ante Euro 4) e 62.400 autobus (12 anni in media, 37,5% ante Euro 4).
Dall’analisi emerge secondo l’associazione un quadro di notevole ritardo del nostro mercato nella transizione energetica. Nel dettaglio, le immatricolazioni di vetture elettriche (pure + ibride plug-in) hanno subito una battuta d’arresto, perdendo in un anno oltre 20.000 unità (da 136.800 a 116.500), scendendo a quota 8,8% e collocando l’Italia all’ultimo posto fra i cinque maggiori mercati d’Europa, mentre è continuata la cavalcata delle ibride (ora al 34%). Parallelamente è scesa la fetta delle auto a benzina (dal 30% al 27,8%), e delle diesel (dal 22,1% al 19,6%).
Tra i vari comparti, si segnala inoltre il calo del 13% dei veicoli da lavoro (161.000 immatricolazioni), dove prevalgono i furgoni (70%), salgono i motori ibridi al 10,9%, di poco gli elettrici puri (al 2,7%), mentre cala il diesel che però resta al primo posto con quota 76,5%.
Stabile il mercato dei veicoli industriali (+1,4% con 25.600 unità immatricolate), ottima crescita di rimorchi e semirimorchi (+12% a 16.800 unità).
Complessivamente nel mondo, aggiunge il report di Unrae, nel 2022 sono state immatricolate circa 57,5 milioni di autovetture, di cui oltre il 65% in Asia, il 17,7% in Europa Occidentale, il 6,3% nel mercato Nafta (USA, Canada, Messico), il 5,1% nel Centro e Sud America, il 4,3% in Europa Orientale. Nello stesso anno le vetture prodotte sono state 61,6 milioni di vetture, in aumento del 7,9%. Con 42,3 milioni l’Asia copre il 68,7% della produzione mondiale, e più della metà di questa quota (23,8 milioni) è fabbricata in Cina, che ormai pesa il 39% sul totale mondiale. La quota produttiva dell’Europa è invece di circa il 22% (rispetto al 27% di 4 anni fa), cosa che fa temere secondo Unrae “un rischio marginalizzazione tutt’altro che remoto”.
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