Pignorato 1,1 milione di euro a Schenker Italiana
La società non ha risarcito alcuni autisti dell’appaltatore Gbf Trasporti, in realtà legati a lei da rapporto di mono-committenza
Schenker Italiana si è vista pignorare una somma di 1.158.725,52 euro di euro a seguito del mancato risarcimento a favore di alcuni autisti della società Gbf Trasporti, che lavorava per suo conto sulla base di un contratto di appalto.
Secondo la ricostruzione di alcune testate milanesi, la decisione del Tribunale di Milano è arrivata perché la controllata tricolore di Db Schenker non avrebbe rispettato, per un periodo superiore ai tre mesi, le disposizioni di una sentenza esecutiva che la condannava, in solido con la stessa Gbf Trasporti, a versare a favore dei 10 camionisti (e di enti, anche di previdenza, quali contributi e imposte) un importo di circa 730mila euro.
Somme che corrisponderebbero ai mancati pagamenti di straordinari, Tfr, scatti di anzianità, indennità di trasferta e trattenute indebite dalle buste paga a favore dei lavoratori di Gbf Trasporti, che secondo i giudici del lavoro per 7 anni avrebbero lavorato in realtà in rapporto di mono-committenza con Schenker Italiana, peraltro, scrive Repubblica, “per 10-11 ore al giorno con una pausa di 15-30 minuti”.
I contratti di subappalto di trasporto stradale di Schenker Italiana erano finiti sotto l’attenzione della magistratura lo scorso anno, quando la società era stata posta in amministrazione giudiziaria per il rischio di infiltrazione mafiosa. Secondo quanto trapelato successivamente, l’attenzione degli inquirenti si era poi estesa ai contratti di subappalto di manodopera, nei quali la Procura avrebbe riscontrato irregolarità proprio perché volti a mascherare rapporti di subordinazione.
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