Nei primi sei mesi del 2023 prosegue il calo delle vendite di rimorchi e semirimorchi in Italia
Un segnale positivo arriva dal dato relativo ai contributi prenotati per gli incentivi statali agli investimenti attualmente in corso erogati dal Mit
Secondo quanto rende noto Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) non accenna ad arrestarsi la flessione del mercato dei veicoli trainati che a giugno fa registrare -9,4% rispetto allo stesso mese del 2022, avendo immatricolato 1.390 unità contro le 1.534 dello scorso anno. Il primo semestre 2023 chiude così con 8.340 rimorchi e semirimorchi immatricolati, il 4,8% in meno rispetto agli 8.758 dell’anno precedente e una perdita in volume di oltre 400 unità.
“In questi primi sei mesi dell’anno abbiamo assistito a un calo dell’immatricolato che riflette le difficoltà delle imprese di autotrasporto, penalizzate dall’alto costo dell’indebitamento, a realizzare gli investimenti necessari al rinnovo del parco veicolare, con pesanti ripercussioni sulla sicurezza delle nostre strade e sulla capacità delle imprese italiane di far fronte alla domanda di trasporto, rischiando una marginalizzazione rispetto ai vettori stranieri”, commenta Michele Mastagni, coordinatore del Gruppo rimorchi, semirimorchi e allestimenti di Unrae.
“Nonostante la situazione attuale restituisca un quadro piuttosto incerto – continua Mastagni – un segnale positivo arriva dal dato relativo ai contributi prenotati per gli incentivi statali agli investimenti attualmente in corso erogati dal Mit. Per l’acquisizione di rimorchi e semirimorchi, a cui erano state destinate risorse pari a 7,5 milioni di euro, risulta essere stato prenotato infatti l’intero fondo disponibile, con il plafond andato esaurito in pochissime ore dall’apertura delle istanze”.
“Alla luce di questo chiaro segnale da parte degli operatori del settore, che a lungo hanno atteso lo sblocco dei fondi, auspichiamo che il Ministero dei Trasporti possa al più presto istituire un fondo strutturale ad hoc, che sostenga nel tempo il rinnovo del parco circolante italiano (tra i più vetusti d’Europa) con veicoli tecnologicamente avanzati e sicuri. Infine, riteniamo urgente aggiornare il Codice della Strada per permettere la circolazione di complessi veicolari fino a 18,75 metri, così da aumentare l’efficienza e la sostenibilità del trasporto nel nostro Paese” conclude Mastagni.