Revocato il fermo dell’autotrasporto nei porti siciliani ad agosto
Forti critiche a Fai Sicilia sono arrivate da Alis e Fiap sulle modalità e sui tempi della protesta
La sigla dell’autotrasporto Fai Sicilia aderente a Conftrasporto ha revocato il fermo annunciato per il periodo 4 – 8 agosto in vari porti siciliani.
L’annuncio è arrivato tramite una nota in cui si legge: “Considerata la drammatica situazione che sta vivendo la Sicilia e che si ripercuote sul sistema dei trasporti e della mobilità – vedi incendio all’aeroporto di Catania e relativi disagi ancora persistenti; tutti gli incendi lungo le autostrade siciliane, con conseguenze che si sono ripercorse anche sull’aeroporto di Palermo; l’incendio nella discarica di Bellolampo che continua a sprigionare fumi e diossina con gravi conseguenze sulla salute dei cittadini di Palermo e provincia – e considerato le continue denunce degli operatori turistici che registrano un ingente numero di disdette con danno incalcolabile al turismo siciliano proprio nel mese in cui si attendeva invece l’apice degli arrivi di turisti nell’isola, la scrivente associazione, con grande senso di responsabilità e per evitare ingorghi e ulteriori disagi ai turisti anche nei porti di Messina, Catania, Palermo e Termini Imerese, ha deciso di revocare il fermo proclamato e previsto dal 4 al 8 agosto, con riserva di proclamarlo nuovamente nel rispetto dei tempi previsti dal codice di autoregolamentazione sugli scioperi”.
In particolare la Fai dice di aver “accolto le richieste di revoca del fermo pervenute da diverse prefetture siciliane che, sottolineando il grave momento che sta attraversando l’isola, si sono fatte promotrici di iniziative di interlocuzione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze affinché rimuova gli ostacoli burocratici che ad oggi non hanno consentito alle imprese di presentare le istanze di contributo. Il Governo ha quindi a disposizione il tempo necessario per sbloccare la situazione e non avrà più alibi. La categoria non molla e non arretra di un centimetro, non intende perdere i fondi del Marebonus 2022. Se nonostante il tempo concesso la situazione non si sarà risolta, si andrà al fermo”.
Contro il fermo dell’autotrasporto indetto dalla sigla aderente a Conftrasporto si era espressa sia l’associazione Alis la scorsa settimana, sia negli ultimi giorni anche la Fiap, il cui segretario generale, Alessandro Peron, ha detto: “Nonostante negli ultimi anni non abbiano registrato risultati, alcune sigle sindacali datoriali che sostengono di rappresentare il settore dell’Autotrasporto in Sicilia, continuano a utilizzare vecchi modelli come quello della proclamazione del fermo dei servizi, per ottenere attenzione dai Media e dalla Politica. Un modo di relazionarsi con il mondo esterno che evidenzia da un lato la scarsa capacità di dialogo e rappresentatività nelle sedi istituzionali e dall’altro la poca conoscenza e relazioni con le imprese del settore coinvolte, che da una azione di tal genere deriverebbero unicamente una perdita economica, considerando scenario e periodo”. Peron nel suo commento aggiunge: “Le Imprese siciliane non hanno nessuna intenzione di fermare la propria attività o creare problemi all’operatività delle infrastrutture, e sanno molto bene che non è questo il percorso per ottenere la giusta attenzione”.
nel merito della questione che avrebbe portato alla protesta il segretario generale della Fiap aggiunge: “L’assenza del Marebonus per il 2022 e il rischio che questo accada anche per il 2023 è di per sè un fatto grave che evidenzia una mancanza di attenzione e volontà di supporto al cosiddetto shift intermodale da parte del Ministeri coinvolti, che richiederebbe una velocità diversa da quella della burocrazia. E non solo per il mare, ma anche per il ferro, pensando alla lunghezza dell’Italia e alla barriera delle Alpi. E poi è giusto anche mettere in evidenza il fatto che, purtroppo, tale ‘bonus’ non è mai rimasto nelle tasche delle imprese di autotrasporto, ma è sempre stato rigirato direttamente ai clienti nella forma di riduzione del prezzo dei servizi ottenuti. Cosa che, tra l’altro, avviene per la stragrande maggioranza dei benefici economici erogati a loro favore, se non la totalità. Una situazione che si è già fatta sentire nella realtà quotidiana. Un esempio è il trasporto dei prodotti agroalimentari dalla Sicilia al Continente che, sentite alcune dichiarazioni di rappresentanti del comparto proprio nei giorni della settimana di incontri siciliani, qualcuno ha indicato come tra i più alti d’Europa, con l’inevitabile riflesso sul costo al pubblico dei prodotti”.
Peron conclude dicendo: “La politica degli annunci non ha più terreno fertile, e qualche immagine scattata ad arte o filmato non cambieranno la realtà. Le Imprese hanno capito che ci sono metodi e percorsi diversi per ottenere attenzione e risultati. La rappresentanza del comparto è cambiata e le imprese guardano con attenzione ai nuovi modelli di relazione, fatta con meno proclami, meno lettere, ma più atti constatabili nella realtà. Il mercato sta cambiando, le imprese stanno cambiando e, anche se a molti può generare fastidi ciò che dico, anche la Rappresentanza del comparto sta cambiando e di questo la Politica dovrà tenerne conto abbandonando posizioni e scenari che non restituiscono la realtà del comparto”.
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