In riduzione a giugno l’export verso l’area Ue (-0,6% su base annua)
A fornire i maggiori contributi alla crescita stati i mercati di Stati Uniti (+6,9%), Francia (+5,8%) e Svizzera (+9,7%)
L’Istat ha diffuso le sue stime sull’andamento del commercio con l’estero nello scorso giugno, dopo aver comunicato nei giorni scorsi quelle relative al solo scambio con i paesi extra Ue. Nel mese, l’istituto ritiene si sia sviluppato un moderato incremento congiunturale delle esportazioni (+0,4%, con un andamento del +0,5% per l’area Ue e del +0,3% per gli altri paesi), così come una riduzione delle importazioni (-3,3%).
Su base annua, l’export risulta in aumento dell’1% in termini monetari (dato uguale a quello di maggio), – come effetto da un lato di un aumento per i mercati extra Ue (+2,8%) e di una riduzione per l’area Ue (-0,6%) – mentre si contrae in volume (-1,1%). L’import registra invece una flessione tendenziale del 16,9% in valore, determinata dalla marcata contrazione degli acquisti dall’area extra Ue (-40,9%), mentre crescono quelli dall’area Ue (+7,2%). In volume, la riduzione è molto più contenuta (-8,3%).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export Istat segnala quello di macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) (+12,4%), autoveicoli (+43,0%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+18,8%) e articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti n.c.a. (+27,3%). Diminuiscono su base annua le esportazioni di prodotti della raffinazione (-42,6%), metalli e prodotti in metallo (-11,6%) e prodotti chimici (-13,6%).
I paesi che forniscono i maggiori contributi alla crescita dell’export nazionale sono, su base annua, gli Stati Uniti (+6,9%), Francia (+5,8%) e Svizzera (+9,7%). Si riducono le esportazioni verso Belgio (-25,6%), Turchia (-18,4%) e, in misura minore, verso Cina (-6,7%) e Germania (-1,1%).
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