Xeneta: “È arrivato il momento di rinegoziare i contratti container”
LIvelli delle tariffe di lungo termine in lieve risalita ed efficacia degli aumenti introdotti dai vettori sono, secondo gli analisti, i segnali di un cambio di scenario in corso
Basta attese: il momento in cui rinegoziare i contratti di trasporto via mare di container è infine arrivato. Ne è convinta la società di analisi specializzata Xeneta, che fino a pochi giorni fa ancora aveva invitato la categoria dei caricatori ad aspettare, mantenendo però un atteggiamento di allerta e monitorando puntualmente l’andamento dei noli.
In una nota diffusa oggi, gli analisti norvegesi hanno detto di ritenere che le tariffe fissate nei contratti abbiano alla fine toccato il fondo, dopo un anno di declino e cali mensili in certi casi anche “drammatici”. Gli aumenti applicati dai carrier (General Rates Increases), ha spiegato, hanno spinto i noli spot sulle rotte chiave sopra i livelli dei contratti. Cosa che quindi potrebbe portare le tariffe di trasporto di lungo termine a volersi riallineare al loro valore e quindi a risalire.
Parlando in particolare della tratta tra il Far East e il Nord Europa, Emily Stausbøll ha spiegato: “I noli spot lungo questa rotta ora godono di un premio del 20% sui prezzi dei contratti, e questo corridoio non è una eccezione”. Quando le tariffe spot salgono, ha ricordato, di solito c’è un breve intervallo di tempo e poi i contratti di lungo termine li seguono. Andando indietro con la memoria, ha aggiunto l’analista, l’ultima volta in cui i livelli dei noli spot erano scivolati sotto quelli delle tariffe dei contratti era stata la fine del 2019. Nel mese di novembre i Gri applicati dai vettori erano già riusciti a riportarli verso l’alto, così che a gennaio del 2020 si era osservata una risalita di 250 dollari per Feu (container da 40 piedi) anche sulle rate dei contratti di lunga durata. “Non è detto che la stessa identica cosa succederà anche questa volta, ma questa è una lezione che i caricatori devono tenere a mente” ha aggiunto.
In particolare Xeneta ha spiegato di avere notato ora come, dopo i Gri introdotti dai vettori a inizio agosto, i noli siano a fine mese nuovamente calati, seguendo una dinamica già vista all’inizio dell’anno. A far pensare che la situazione ora sia però diversa è il fatto che il declino però questa volta si è rivelato meno marcato, e tanto che il loro valore delle tariffe è tuttora superiore di un terzo a quello di luglio.
Un altro segnale che il mercato potrebbe trovarsi di fronte a una inversione si ritrova proprio nel valore medio dei contratti finora firmati. Nell’ultimo mese, rileva la società, si è osservato infatti un recupero, pari in media a 30 dollari per spedizione di un container da 40’. Sebbene sia molto lieve, è comunque il primo riscontrato da aprile a questa parte. “È troppo presto per dire se questo sia il momento spartiacque in cui il mercato girerà – ha prudentemente concluso Stausbøll – ma rappresenta sicuramente un cambiamento significativo”.
Una valutazione in ogni caso molto diversa da quella di Drewry, i cui analisti ancora nei giorni scorsi riferivano di star suggerendo, alla categoria dei cargo owner, di attendere ancora prima di rinegoziare i contratti. In particolare Philip Damas, responsabile in particolare della divisione Supply Chain Advisors della società di analisi e consulenza, spiegava di credere che nel medio termine le tariffe di trasporto via mare di container continueranno a scendere, per via della crescente disponibilità di stiva. Damas aveva aggiunto anche di ritenere che l’incremento delle tariffe spot registrato nelle scorse settimane fosse legato a “fattori esterni” e contingenti, quali gli scioperi che sulla costa ovest degli Stati Uniti, le restrizioni ai passaggi sul canale di Panama dovute alla siccità, e alcuni limitati blank sailing disposti dai vettori.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY