Export dei distretti abruzzesi meglio della media italiana nel primo trimestre 2023 (+18%)
Gli Usa si confermano principale mercato di sbocco per le esportazioni distrettuali abruzzesi, con 34 milioni di euro (+47%)
Trainati in particolare dall’agroalimentare, nel primo trimestre 2023 i cinque distretti manufatturieri abruzzesi hanno fatto crescere le loro esportazioni in modo maggiore (+18%) rispetto alla media nazionale (+7%). E’ quanto emerge dall’analisi periodica della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Ottima è stata in particolare la performance del distretto della Pasta di Fara (dove ha sede anche lo stabilimento di De Cecco), con esportazioni per 64 milioni di euro (18 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2022), in aumento del 38,4% (con una crescita quindi superiore a quel +15,7% segnato in media dagli altri distretti italiani della pasta). Premiante è stato soprattutto il mercato statunitense, dove i valori esportati sono quasi raddoppiati (+92,6%), ma forti incrementi si sono registrati anche in Regno Unito (+82,2%), Francia (+25,6%) e Paesi Bassi (+50%), mentre sono calati i flussi verso Spagna (-16,5%), Canada (-19,6%) e Polonia (-4,9%).
Ottimo risultato anche per il distretto dei Vini del Montepulciano d’Abruzzo, con esportazioni in aumento del +9,3% (gli altri distretti del vino si fermano a un +4,8%). Nel complesso l’area ha realizzato 54 milioni di vendite sui mercati estero. Cresce a due cifre in particolare il flusso verso Germania (+22,1%), Regno Unito (+26,7%) e Stati Uniti (+26,1%), mentre calano le vendite verso Svizzera (-5,5%), Canada (-20,1%) e Belgio (-33,5%).
Recupera inoltre l’abbigliamento. Il distretto nord-abruzzese registra infatti un incremento del 24,5%, trascinato soprattutto da Germania (+47%) e Svizzera (+48,2%), anche se -rileva l’analisi – i flussi verso il mercato elvetico, Hub della moda e del luxury, sono ancora lontani dai livelli del 2019 (-68%). Cresce a due cifre anche l’abbigliamento sud-abruzzese (+32,4%) con un totale di 10 milioni di export, 2 milioni in più rispetto al primo trimestre del 2022, ma su livelli ancora inferiori al precrisi. In ripresa i flussi verso tutte le principali destinazioni del distretto, soprattutto Svizzera e Russia.
Segna invece un calo (-10,2%) il distretto del Mobilio abruzzese, con un totale di 24 milioni di euro, che arretra in maniera più accentuata rispetto altri distretti del mobile italiani (-1,5%). In contrazione risultano soprattutto il mercato asiatico (Cina e Hong Kong, -66,2%), quello nordamericano (Stati Uniti -32,2%; Canada -7,2%) e quello russo (-19,6%), mentre crescono i flussi verso Francia (+12,1%), Regno Unito (+21,8%), Malta (+70,8%), e vanno oltre il raddoppio quelli verso gli Emirati Arabi Uniti (+150,3%).
Nel complesso, gli Usa si confermano principale mercato di sbocco per le esportazioni distrettuali abruzzesi, con 34 milioni nel primo trimestre del 2023 (+47%). Incrementi a doppia cifra sono anche quelli anche verso Germania (22 milioni, +17%), dove guadagna terreno il distretto del vino e quello teramano dell’abbigliamento, Francia (16 milioni, +12,8%) e Regno Unito (11 milioni, +36,1%), con incrementi diffusi da parte di quasi tutti i distretti. Tra le economie emergenti, che pesano in totale circa il 20%, calano Polonia (-5,6%) e Cina (-47,2%), mentre recupera quota la Russia (+36,1%), che rimbalza dopo i minimi degli ultimi anni (-12,8% nel 2022 rispetto al 2019).
Tra i fattori della competitività regionale c’è “la presenza di filiere corte e ramificate a livello locale, che garantiscono continuità e certezza delle forniture in un contesto globale contrassegnato dal ridisegnarsi delle catene del valore” Roberto Gabrielli, Direttore Regionale Abruzzo e Lazio di Intesa Sanpaolo, che ha ricordato come la banca abbia siglato 12 programmi di filiera in regione, per facilitare l’accesso al credito delle imprese, “coinvolgendo circa 450 fornitori e per un giro d’affari complessivo di oltre 2 miliardi di euro”.
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