Crescita robusta per l’export dei distretti italiani dell’agroalimentare (+9,5% nel primo trimestre 2023)
Record in particolare per la filiera della pasta e dolci, che ha superato 1,1 miliardi di euro (+11,9%)
Ottime notizie per il settore agro-alimentare italiano. I dati del Monitor Distretti di Intesa San Paolo mostrano infatti come la crescita del settore nel primo trimestre 2023 sia stata ancora robusta (+9,5%) e come le 51 divisioni territoriali analizzate totalizzino nel periodo oltre 6,6 miliardi di esportazioni.
La prima filiera per valori esportati è quella del vino con oltre 1,5 miliardi di euro nel periodo (+5%), con il maggior contributo che viene dal distretto del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+12,6%) e in seconda posizione da quello dei Vini delle Langhe Roero e Monferrato (+4,4%) che supera di 20 milioni il risultato dello stesso periodo del 2022. In leggera flessione invece i Vini del veronese (-1,7%) e i Vini dei colli fiorentini e senesi (-1,6%).
Trimestre record per la filiera della pasta e dolci che ha superato 1,1 miliardi di euro (+11,9%) – per effetto anche della dinamica inflazionistica, con un contributo determinante dei distretti alimentari di Parma (+14,2%), di quello napoletano (+30,5%), nonché di quello di Avellino (+19,7%) così come del comparto pasta dell’Olio e pasta del barese (+22,8%). Rilevante anche il risultato del distretto della Pasta di Fara (+38,4%) mentre resta stabile il distretto Dolci di Alba e Cuneo conferma i livelli del primo trimestre del 2022 (+1,2%).
Passando alla filiera dei distretti agricoli, questa chiude il primo trimestre 2023 con oltre 1,1 miliardi di euro, in flessione del 2,1% a causa degli eventi climatici avversi. In particolare l’Ortofrutta del Barese cala del 53,2%, condizionando pesantemente il risultato complessivo, mentre ovviamente non sono ancora visibili sull’andamento del comparto gli effetti della alluvione in Emilia Romagna (che infatti chiude con +18,2%) che ha avuto luogo a maggio. Il maggior contributo allo sviluppo dei distretti agro-alimentari viene invece dai distretti delle conserve (+19,8%), in relazione anche alla spinta inflazionistica, che vede aumentare i risultati ovunque e in particolare tra le Conserve di Nocera (+25,5%) e l’Ortofrutta del Foggiano (+42,1%). Ottimi risultati anche per i comparti conserve dell’Alimentare di Parma (+23,9%) e dell’Alimentare napoletano (+9,6%).
Buono il risultato per la filiera delle carni e dei salumi (+18,8%) con un balzo in avanti per i Salumi del modenese (+15,8%) e le Carni di Verona (+40,1%). Unico distretto della filiera in calo è quello dei Salumi di Reggio Emilia (-27,9%).
Nella filiera del lattiero-caseario, la Mozzarella di Bufala campana si conferma regina di vendite sui mercati esteri (+31,9%), ma riscontra un’ottima performance anche il Lattiero-caseario sardo (+61,2%). In incremento di circa 13 milioni nel primo trimestre del 2023 anche le esportazioni del Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (+4,9%).
Nella filiera olearia si evidenziano le buone performance sui mercati esteri dell’Olio toscano (+13,3%) e del comparto oleario dell’Olio e pasta del barese (+37,2%), che compensano il lieve arretramento dell’Olio umbro (-3,8%).
La filiera del riso realizza oltre 48 milioni in più rispetto al primo trimestre del 2022 (+29,2%) con il Riso di Vercelli a +28,4% e il Riso di Pavia a +30,3%. I prezzi alla produzione sui mercati esteri sono cresciuti del 16,7% nel primo trimestre del 2023, a fronte di un’annata, quella del 2022, per la quale l’Ente Nazionale Risi ha stimato una produzione in calo del 17%3 sia per il pressing dei prodotti di importazione, nonché a seguito del recente blocco deciso dall’India sulle esportazioni di riso bianco non basmati.
Tra i distretti del caffè, che realizzano nel complesso una crescita del 14,2%, spiccano quello napoletano (+30,1%) e quello di Caffè, confetterie e cioccolato torinese, che raggiunge 19 milioni di esportazioni in più (+9,3%).
Ottima performance infine anche per il distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano (+8,5%).
Nell’insieme, la Germania si conferma il primo partner commerciale per i prodotti dei distretti agro-alimentari. Nonostante il rallentamento della sua economia crescono (+13%) i flussi verso questo mercato che acquista principalmente prodotti agricoli (+5,6%), vini (+12,8%) e conserve (+22,9%). Seguono gli Stati Uniti (+9%) che, oltre ai vini (+4,4%), hanno mostrato apprezzamento per pasta e dolci (+30%) e olio (+19,2%). Terza destinazione la Francia (+16,9%), che acquista soprattutto pasta e dolci (+4,3%), latticini e formaggi (+20,3%) e carni e salumi (+23,9%). Continuano a crescere anche le vendite nel Regno Unito (+16,7%), soprattutto di pasta e dolci (+30,9%) e conserve (+42,3%). Di poco positivo il bilancio verso le economie emergenti (+3%), che rappresentano circa il 20% del totale delle esportazioni distrettuali agro-alimentari. Nonostante i cali di Russia (-13,4%) e Cina (-13,1%) registrano variazioni positive Polonia (+18,5%), Repubblica Ceca (+5,5%), Romania (+19%) e Brasile (+42,6%).
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY