Presto in arrivo il nuovo dazio doganale ambientale
L’adozione dei Cbam (Carbon Border Adjustment Mechanism), parte del pacchetto Fit for 55%, inizierà a partire dal prossimo 1 ottobre
Si avvicina la prima scadenza relativa all’adozione del Cbam (Carbon Border Adjustment Mechanism), il nuovo dazio doganale ambientale dell’Unione Europea relativo all’import di prodotti particolarmente inquinanti, incluso nel pacchetto normativo Fit for 55%.
Tra questi saranno inclusi cemento, ferro, acciaio, idrogeno, alluminio, fertilizzanti ed elettricità, beni fondamentali anche per l’economia italiana. Come riassume un intervento di Sara Armella e Stefano Comisi (Studio Armella & Associati) pubblicato su Milano Finanza, la sua introduzione sarà graduale e inizierà con un periodo transitorio che avrà inizio il prossimo 1° ottobre 2023 per terminare il 31 dicembre 2025, durante il quale gli importatori dovranno rispettare nuovi obblighi dichiarativi. In seguito per gli importatori diventerà invece necessario acquistare i certificati Cbam, in quantità necessaria a compensare il minor costo di emissioni sostenuto per l’importazione.
Durante il periodo transitorio, in particolare, gli operatori avranno l’obbligo di comunicare la quantità di merci importate per ogni trimestre (espressa in megawattora per l’elettricità e in tonnellate per gli altri beni), le emissioni dirette e indirette in esse contenute e il prezzo del carbonio dovuto, indicando anche il paese di origine delle merci e l’impianto di realizzazione.
La prima dichiarazione Cbam dovrà essere trasmessa all’Agenzia delle dogane entro il 31 gennaio 2024. Tali dichiarazioni andranno a popolare un database elettronico per la comunicazione, i controlli e lo scambio di informazioni tra la Commissione europea, le Autorità doganali e i dichiaranti. In caso di irregolarità gli operatori potranno essere sanzionati per importi compresi tra 10 e 50 euro per ogni tonnellata di emissioni di Co2 non dichiarate.