Nuovo codice degli appalti e sostenibilità ambientale delle infrastrutture: cosa manca
L’analisi di Lorenzo Orsenico che presiede l’associazione tecnico-scientifica che annovera oltre 80 soci collettivi riunendo tutte le tipologie di operatori nel campo infrastrutturale
Contributo a cura di Lorenzo Orsenigo *
* presidente Associazione Italiana per la Sostenibilità delle Infrastrutture
Le ultime rilevazioni dell’Anac confermano una contrazione nel mercato degli appalti.
Le note negative si registrano nel mese di luglio dopo un giugno da record, per effetto dello “svuotamento dei cassetti” e della corsa finale prima dell’entrata in vigore delle nuove regole.
Il mese di luglio ha visto un -8% e -70% per numero e valore delle forniture (5.060 gare per 2,7 miliardi), -41% come numero e valore delle gare di lavori (3.105 per quasi 4 miliardi di euro) e -57% e -52% per numero e valore nei servizi (4,671 gare per 3,8 miliardi).
Peggio ancora agosto: -16% e +15% per numero e valore delle forniture (3.363 gare per 11,1 miliardi), -12% e -87% per i lavori (4.296 bandi per 3,6 miliardi) e infine i servizi che hanno registrato -37% di numero di bandi e -9% sul valore (4201 bandi per 3,7 miliardi di euro).
Un calo in qualche modo fisiologico in attesa di approfondire le novità del nuovo Codice, i cui effetti dovranno essere verificati nei prossimi mesi. Resta il fatto che alla luce di una analisi delle nuove norme sulla base di una approfondita lettura del Codice dal punto di vista degli obiettivi di sostenibilità e di innovazione emerge un quadro di luci ed ombre.
Sostenibilità ambientale
Bene quanto previsto dall’art. 39 “Programmazione e progettazione delle infrastrutture strategiche e di preminente interesse nazionale” dove il criterio di rendimento in termini di sostenibilità ambientale è incluso tra quelli da prendere a riferimento per l’inserimento di un’opera nell’elenco delle infrastrutture strategiche e di preminente interesse nazionale inserite nel DEF.
Un primo elemento di criticità lo si rileva all’articolo 8, “Principio di autonomia contrattuale”, che non prevede una voce specifica che valorizzi la Relazione di sostenibilità e la Relazione CAM (criteri ambientali minimi) anche in termini economici.
Una sostenibilità misurabile, fondata su strumenti e protocolli in grado di quantificare in maniera accurata, trasparente e confrontabile i risultati raggiunti, è l’obiettivo primario di AIS.
Stakeholder engagement
Il “dibattito pubblico” non ha trovato attuazione nel nostro Paese, e la prospettiva di una sua attuazione sembra allontanarsi considerando che il nuovo testo prevede l’abrogazione della Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico.
La decisione di indire o meno il Dibattito Pubblico (a parte i casi di Dibattito Pubblico Obbligatorio, rimasti invariati rispetto alla precedente disciplina) è rimessa alla discrezionalità della Stazione Appaltante. Se da una parte la conferma della disposizione all’interno del nuovo Codice può essere vista positivamente alla luce della dimensione anche sociale della sostenibilità, dall’altra è lecito chiedersi se e come un dibattito pubblico così strutturato sia sufficiente ad assicurare un fattivo coinvolgimento delle comunità locali. Occorre in Italia maggior accento sullo Stakeholder Engagement, la metodologia che mette al centro i bisogni del territorio, un processo che se correttamente sviluppato eviterebbe probabili conteziosi che hanno un impatto economico, sociale e ambientale per la collettività.
Resilienza delle infrastrutture
Positivo che nella Relazione di Sostenibilità come disciplinata dal nuovo Codice continuino ad essere presenti aspetti importanti come la stima della Carbon Footprint e l’utilizzo di metodologie e standard internazionali (Life Cycle Assessment – LCA).
Nel PFTE troviamo la Relazione di Sostenibilità, dalla quale è stato però completamente cancellato il riferimento all’asseverazione al principio di “non arrecare un danno significativo” (“Do No Significant Harm” – DNSH) e anche l’analisi di resilienza.
Quest’ultima identifica la capacità dell’infrastruttura di resistere e adattarsi alle condizioni che si possono verificare sia a breve che a lungo termine a causa dei cambiamenti climatici, economici e sociali. Si fatica a comprenderne la ragione di questa cancellazione, a maggior ragione in un paese con le nostre caratteristiche e criticità fisiche.
Digitalizzazione
L’aspetto della digitalizzazione è previsto per la progettazione e la realizzazione di opere di nuova costruzione e per gli interventi su costruzioni esistenti per importo a base di gara superiore a 1 milione di euro.
Purtroppo è stato inoltre totalmente omesso un tema importante ed innovativo in materia di gestione degli appalti pubblici, il così detto e-Permit cioè la verifica digitale dei progetti e delle pratiche, in sostanza il “Permesso di costruire” digitale.
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