Falso made in Italy, nei guai una società di Prato
A Livorno sequestrati 700 capi di abbigliamento in lino di origine tunisina
I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Livorno durante un controllo in fase di sdoganamento, hanno posto sotto sequestro una partita di 700 capi di abbigliamento da donna in lino che si sono rivelati essere un caso di falso Made in Italy.
La merce, di origine e provenienza tunisina, riportava infatti etichette con questa indicazione. I controlli dei funzionari, dopo avere accertato che la società importatrice non aveva precedenti operazioni a Livorno, hanno richiesto alla stessa della documentazione supplementare, dalla quale si è appurato che non solo i capi non erano stati prodotti nel nostro paese ma che neanche il lino inviato in Tunisia per la lavorazione avesse origine italiana.
Oltre al sequestro dei vestiti in questione, l’ufficio delle Dogane ha comunicato all’autorità giudiziaria la notizia di reato a carico del legale rappresentante della società, con sede nella provincia di Prato, per l’ipotesi “delittuosa di frode in commercio”, avendo appunto apposto attestazioni con falsa dichiarazione di origine Made in Italy su capi destinati alla commercializzazione, in violazione quindi dell’art. 4 comma 49 della Legge 350/2003.
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