Legambiente ricorre al Tar contro un nuovo polo logistico a Brescia
Il ricorso presentato dall’associazione ambientalista è in parallelo con quello presentato da quattro agricoltori
Il primato di Brescia per il maggior consumo di suolo nella sua provincia non frena la progettazione di nuovi poli logistici. L’ultimo polo recentemente realizzato è sorto fra i comuni di Castanedolo e Montichiari e altri due riguardano le aree di Lonato e Roccafranca; per quest’ultimo – informa la cronaca locale del Corriere della Sera – già da mesi è sorta un’alleanza fra Legambiente Lombardia ChiariAmbiente-Ovest Bresciano Aps e agricoltori che ha permesso di presentare due ricorsi al Tar di Brescia in vista della possibile realizzazione della struttura.
Il ricorso è stato presentato al Tar il 31 luglio scorso contro la delibera del Consiglio Comunale di Roccafranca di fine novembre 2022 che aveva approvato il nuovo Polo logistico di Roccafranca e tutti gli atti connessi e conseguenti.
«Il ricorso era doveroso – ha dichiarato il presidente del circolo Giuseppe Ramera – perché l’approvazione della Variante al Pgt finalizzata esclusivamente alla realizzazione di un ulteriore mega Polo Logistico nella nostra zona già saturata ha seguito un percorso contorto, contraddittorio, pieno di forzature normative, senza una motivazione di interesse pubblico. Si è dovuto addirittura procedere ad una modifica ad hoc del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp) per eliminare il vincolo stringente di “Aree agricole strategiche sui terreni dove qualcuno vorrebbe a tutti i costi realizzare nuova logistica senza neanche una motivazione di interesse pubblico per la comunità locale».
Il circolo locale di Legambiente in collaborazione con quelli della Valle dell’Oglio aveva già manifestato nell’agosto 2021 sul tema dei poli logistici dato il rischio di una concentrazione eccessiva di capannoni di logistica denunciando “una assenza totale di dibattito e di valutazioni su viabilità, con un importante impatto ambientale, con una pessima qualità del lavoro a basso valore aggiunto indotto, vantaggi per il territorio nulli sia in termini occupazionali, sia in termini di qualità che di possibilità di sviluppo della zona anche a causa della totale assenza di attività di indotto e di ricchezza prodotta per i Comuni della cosiddetta Area Vasta». Il ricorso – si apprende – è in parallelo con quello presentato da quattro agricoltori dell’area.
Anche per il progetto dell’altro polo logistico di Lonato del Garda (Brescia) ci sono state intanto reazioni di protesta da parte di 1344 cittadini che hanno presentato nel luglio scorso una petizione alla Regione Lombardia.
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