Confetra Nord Est: “Una unica struttura per la gestione dei valichi alpini”
Per la confederazione necessario un coordinamento che supporti i decisori pubblici sia nelle emergenze, sia nella programmazione della manutenzione ordinaria
La chiusura (da oggi fino al prossimo 18 dicembre) del tunnel del Monte Bianco, le criticità sul Brennero e sul Gottardo stanno mostrando la necessità di avere una unica struttura di gestione dei valichi alpini, composta dagli stakeholders – gestori delle infrastrutture, operatori dei servizi e amministrazioni nazionali e locali – e in grado di supportare il decisore, politico e tecnico sia nelle emergenze, sia nella programmazione degli interventi di manutenzione ordinaria.
Lo ha evidenziato Confetra Nord Est in una nota con cui, spiega, vuole mantenere alta l’attenzione su un tema che è “vitale per l’economia italiana”.
“Magari a qualcuno può sembrare strano che Confetra Nord Est intervenga in occasione della chiusura del tunnel del Bianco – ha dichiarato il presidente Paolo Salvaro – ma lo facciamo proprio perché la questione di tutti i valichi alpini è una emergenza del paese, che è poco compresa a ogni livello” . Secondo l’ufficio studi della confederazione, nel 2022 a fronte di un import/export italiano di oltre 485 milioni di tonnellate, il 45% del totale (220 milioni di tonnellate, ovvero 690 miliardi di euro in valore) riguarda gli scambi con l’Europa a 27. Il 42% di questo importo, ovvero 290 miliardi di euro, passa attraverso i valichi alpini.
Per Confetra Nord Est, in questo quadro è particolarmente importante puntare l’attenzione sulle misure che l’Austria impone per ostacolare il traffico autostrade lungo l’asse del Brennero.
“È incomprensibile come l’Unione Europea continui a tollerare azioni che vanno contro la libera circolazione delle merci lungo uno degli assi fondamentali della Rete Ten-T europea” ha proseguito Salvaro, ricordando che “il Brennero è il valico attraverso il quale passa la maggior quantità di merci verso l’Europa, quasi 55 milioni di tonnellate l’anno tra strada e ferrovia”. Secondo il vertice di Confetra Nord Est, “l’Austria dietro il paravento della salvaguardia dell’ambiente, interviene con azioni che hanno evidenti ragioni commerciali e di consenso politico locale”. Salvaro ha criticato inoltre la restrizione merceologica introdotta sull’asse stradale, così come le limitazioni temporali che “come accaduto lo scorso 4 ottobre, code di mezzi pesanti lunghe addirittura 80 km” e infine le “condizioni da terzo mondo a cui vengono costretti gli autisti”, che restano fermi sui mezzi che sono però costretti a mantenere i motori accesi per raffrescare la cabina d’estate e scaldarla in inverno, e mantenere in temperatura i carichi refrigerati. Considerando che i lavori per realizzare il tunnel ferroviario di base del Brennero finiranno solo nel 2032, Confetra Nord Est ha aggiunto di ritenere che la strada del ricorso alla Corte di Giustizia europea che il governo ha deciso di percorrere sia a questo punto “doverosa e urgente”.
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