Export italiano in calo del 6,6% a settembre
Secondo Istat la flessione ha investito tutti i settori a eccezione di autoveicoli e macchinari. Nei primi 9 mesi dell’anno le vendite estere risultano ancora in aumento dell’1%
Nel settembre 2023 l’export italiano ha registrato una flessione su base annua sia in valore sia in volume, che ha investito sia i mercati Ue che quelli extra-Ue e, in diversa misura, ha coinvolto tutti i settori a eccezione di autoveicoli e macchinari. L’import ha confermato invece la tendenza negativa in atto da marzo 2023. Lo riporta Istat nella sua ultima nota sull’andamento delle vendite estere.
Più nel dettaglio, l’export a settembre si è ridotto su base annua del 6,6% in termini monetari (era +2,2% ad agosto) e dell’8,7% in volume. Il calo come detto non ha toccato solo le vendite extra Ue (-6,9% secondo l’ultimo rilevamento), ma anche i mercati dell’Unione Europea in modo simile (-6,3%). Nello stesso mese, anche l’import ha riportato un forte decremento (-20,5% in valore ma -5,7% in volume), in questo caso molto più ampio per l’area extra Ue (-32,4%) rispetto a quella Ue (-8,3%).
Tra i settori che hanno contribuito maggiormente alla riduzione tendenziale dell’export, l’istituto segnala quelli di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-19,4%), di sostanze e prodotti chimici (-13,7%), di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-13,3%), di articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (-14,4%), di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (-8,4%), mentre su base annua crescono le esportazioni di autoveicoli (+20,3%) e macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) (+5,4%).
Dal punto di vista geografico, i maggiori contributi alla flessione dell’export sono arrivati da Stati Uniti (-11,9%), Germania (-7,8%), Francia (-5,4%) e Regno Unito (-11,4%).
Rispetto al mese di agosto, settembre risulta pure in perdita su entrambi i fronti. Le esportazioni cedono il 4,5%, le importazioni il 3,1%. Per l’export, il calo è più marcato per i mercati extra-Ue (-6,7%) rispetto all’area Ue (-2,4%).
Tirando le fila dei primi 9 mesi dell’anno, Istat ha registrato una crescita tendenziale dell’export dell’1%, cui contribuiscono in particolare le maggiori vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (+10,5%), di autoveicoli (+23,5%), di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,5%), di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+7,7%) e di articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+5,1%).