Digitale nella logistica: gli investimenti proseguono ma cresce la complessità per le aziende
Secondo Mc Kinsey per gli operatori aumentano le difficoltà date dall’integrare fornitori diversi
Nonostante i tempi non facili, gli investimenti in innovazioni tecnologiche nella logistica non stanno diminuendo, anzi. Una indagine di McKinsey & Company, condotta nel novembre 2023 su 250 aziende attive nel settore – quali committenti o fornitori di servizi – a livello globale mostra che la maggior parte di loro (87%) ha mantenuto, se non incrementato, l’impegno in questo ambito dal 2020 a oggi, e che una quota ancora più ampia (93%) prevede investimenti in questa direzione nel prossimo triennio. Un riscontro peraltro non troppo sorprendente, considerato che le imprese dichiarano di guardare a questi interventi con l’obiettivo di affrontare necessità quali la riduzione dei costi e l’aumento di produttività di trasporti e magazzinaggio.
In particolare secondo quanto messo in luce dal report – dal titolo: Digital logistics: Technology race gathers momentum – l’implementazione di migliorie in questi ambiti può incrementare i livelli di servizio, la sostenibilità, la soddisfazione dei clienti ma anche il fatturato delle aziende in questione. Più nel dettaglio, gli intervistati hanno descritto miglioramenti nelle performance del 10-20% nel breve periodo e del 20-40% nel giro di 2-4 anni, mentre – vi si legge – l’integrazione di strumenti digitali nei processi di decision making, può mitigare del 60% i rischi sull’Ebitda e incrementare le valutazioni aziendali del 20%, considerato che i clienti preferiscono realtà che possono vantare credenziali green e livello di servizio stabili. Secondo il report inoltre, azioni congiunte di carrier e operatori di magazzino possono dare luogo a incrementi del fatturato dal 5 al 10% dopo due anni dall’attuazione di una trasformazione “di successo”.
Entrando nel merito degli interventi messi in campo, l’indagine ha riscontrato che se i fornitori logistici sono stati i primi a intraprendere il percorso di adozione di nuove soluzioni tecnologie, il gap delle aziende della committenza sarà colmato a breve. Per entrambi, Wms (Warehouse management systems) e Tms (transportation management systems) possono ormai essere considerati soluzioni di base, diffuse tra la maggioranza degli operatori, e quindi la prossima frontiera vedrà entrare in campo sistemi più avanzati quali robotica, gemelli digitali e insight in tempo reale.
Al riguardo l’indagine fornisce una panoramica delle soluzioni disponibili, rispetto al grado di adozione e al livello di maturazione. Nell’ambito del trasporto, tra le più diffuse McKinsey indica i sistemi per il digital freight procurement, per il tracking di camion o tir, mentre più distaccate compaiono quelli per la gestione dei piazzali e per il dynamic routing. Nella gestione del magazzino le soluzioni più adottate sono i sistemi di movimentazione via nastri automatizzati, quelli per la gestione in tempo reale delle performance dei magazzini di distribuzione, quelli per la valutazione in tempo reale della produttività individuale e per la gestione del lavoro sulla base della domanda. Altre soluzioni seguono a una certa distanza. Infine, nella pianificazione, al primo posto per diffusione l’analisi rileva i sistemi di data-mining per la gestione delle performance e quelli per i rifornimenti automatizzati.
In un contesto sì fatto, una delle difficoltà maggiori – evidenzia l’analisi – è proprio quella di districarsi nella complessità ovvero da un lato attuare un processo di selezione tra tecnologie e dall’altro integrare tra loro i diversi sistemi. Problema non da poco e anche piuttosto comune considerato che secondo la ricerca il 34% degli operatori logistici dichiara di avere almeno 8 o 9 fornitori di soluzioni digitali per l’ambito del trasporto e che il 37% si avvale di 5 o più soluzioni per il magazzinaggio, percentuali che diventano di poco più basse se riferite alle aziende della committenza (nell’ordine 26% e 24%).
F.M.
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