Accordo Ue – Mercosur in dirittura d’arrivo: cosa significherebbe per l’export europeo
Il via libera politico all’intesa potrebbe arrivare la prossima settimana a Dubai
L’Unione Europea e il Mercosur – la alleanza tra le principali economie del Sud America, che riunisce Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay – sono vicini alla firma di un accordo commerciale, in preparazione da due decenni, che potrebbe essere raggiunto sul fronte politico già la prossima settimana, nel corso di un incontro tra la presidente della commissione Europea Ursula von der Leyen e il leader brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva a margine della conferenza sul clima COP28 delle Nazioni Unite di Dubai. Lo riporta Bloomberg, citando fonti vicine al dossier. Secondo l’agenzia di stampa, il raggiungimento di una intesa tra le due parti, se si concretizzasse, sarebbe la più ampia della storia europea, e andrebbe a creare un mercato integrato di 780 milioni di consumatori (di cui 260 milioni sudamericani).
Secondo i dati forniti dalla stessa Commissione Europea, quello dei 4 paesi Mercosur è un mercato verso il quale nel 2018 si sono indirizzate merci europee per 45 miliardi di euro, verso il quale già esportano 60mila imprese Ue, ma tuttora caratterizzato da forti restrizioni che affliggono in particolare i prodotti chimici, farmaceutici, macchinari, tessili, auto, Ict, cioccolato e alcolici. Di conseguenza, a beneficare di una intesa – che eliminerebbe il 90% dei dazi dovuti attualmente sulle esportazioni, in alcuni casi dopo una fase di transizione – sarebbero dal lato europeo le aziende dell’agroalimentare, quelle che producono impianti e macchinari, farmaci, auto, equipment per i trasporti, tessili e abbigliamento, in particolare di piccole e medie dimensioni. Uno dei vantaggi sarebbe tra le altre cose il risoncoscimento da parte dei 4 paesi sudamericani delle indicazioni geografiche di circa 350 prodotti europei.
Il raggiungimento di un accordo secondo Bloomberg avrebbe però indirettamente come effetto anche quello dell’avvicinamento tra due macroregioni, in un momento caratterizzato da un’ampia competizione globale in cui Cina e Russia hanno cercato di farsi strada nelle Americhe. Sarebbe inoltre una vittoria per Bruxelles, che solo un mese fa ha dovuto incassare il fallimento dei negoziati per il concretizzarsi di una intesa di libero scambio con l’Australia.
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