Per Coldiretti necessarie più infrastrutture ferroviarie per l’export agroalimentare della Puglia
L’associazione lo ha evidenziato durante un incontro di presentazione del piano intermodale per lo sviluppo del porto di Taranto e dell’aeroporto di Grottaglie
Il polo aeroportuale e logistico di Grottaglie dedicato all’agroalimentare sconta un pesante gap logistico, in particolare per la mancanza di adeguate connessioni ferroviarie. Lo afferma Coldiretti Puglia, rispetto al progetto illustrato dall’Assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, al Consiglio dell’associazione.
“Servono trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi portuali e aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da sud a nord del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo visto che la densità delle nostre infrastrutture è più bassa rispetto ad altri Paesi” ha affermato il presidente Alfonso Cavallo.
“In Puglia il trasporto su ferro si ferma a Bari. Se l’Italia non investe nelle vie di trasporto, soprattutto su rotaia, l’ortofrutta spagnola continuerà ad arrivare, arrecando danno alle produzioni agroalimentari pugliesi. Un chilo di uva da tavola per arrivare da Rutigliano a Bruxelles deve percorre 1800 chilometri e da Murcia a sud della Spagna a Bruxelles 2000 Km. Dalla Puglia il viaggio dura 48 ore, da Murcia solo 36 ore” ha rilevato in particolare il direttore regionale, Pietro Piccioni.
Nella regione, secondo dati Istat, la dotazione infrastrutturale ferroviaria, pari a 20,8 km per 100mila abitanti, risulta inferiore anche alla media del Sud, che equivale a 27,8 km.
Anche per questo l’associazione ha detto di ritenere importante il raddoppio delle risorse per l’agroalimentare con la nuova versione del Pnrr, che ha il rifinanziamento di oltre 2 miliardi per i contratti di filiera agroalimentare, pesca e foreste e la misura Parco Agrisolare, il cui obiettivo finale è stato portato a oltre 1,3 gigawatt.
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