In calo (-1,1%) l’export dell’Emilia Romagna nel terzo trimestre 2023
I primi 9 mesi dello scorso anno sono archiviati con vendite estere in aumento dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2022
Nei primi nove mesi del 2023 le imprese dell’Emilia-Romagna hanno esportato beni e servizi per 63,8 miliardi di euro (a valori correnti), circa 900 milioni in più (+1,4%) rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Lo riporta una nota della Regione, che mette in guardia però rispetto a due criticità. La prima è relativa al rallentamento dei flussi, frutto del deterioramento del quadro economico complessivo e dell’andamento del commercio internazionale. Se il primo trimestre 2023 si era chiuso infatti con una crescita delle esportazioni del 4,4%, il secondo si è attestato su un più modesto +1%. La tendenza è poi diventata negativa nel terzo trimestre, archiviato con un calo dell’1,1%. Un rallentamento, evidenzia la nota, comune alle altre regioni del Centro Nord, considerando che ad esempio il Veneto ha chiuso il periodo con export in diminuzione del 3,5% e la Lombardia del 2,8%.
La seconda criticità da considerare è quella legata all’inflazione, per cui la crescita appare legata all’aumento dei prezzi (nel caso dell’export, quelli alla produzione nel mercato estero). Pur essendo stata particolarmente intensa nel 2022, questa è proseguita anche nel corso del 2023 (in media del 3%), potendo quindi nascondere dinamiche reali delle esportazioni regionali negative in vari settori merceologici.
Tra i paesi di destinazione, l’export dell’Emilia Romagna nei primi nove mesi del 2023 ha confermato il ruolo centrale dei paesi della UE 27 (53,3% dell’export totale a valori correnti) e dell’America settentrionale (13,1% dell’export totale). In particolare il 91,2% delle vendite in quest’area si dirigono verso gli Usa. I paesi europei non Ue contano invece per l’11,9% dell’export totale e l’Asia orientale per l’8,6%. Considerato il contributo dell’export dell’Emilia-Romagna sul totale nazionale (pari al 13,7%), la nota della Regione segnala “due rilevanti aree di specializzazione regionale”, ovvero l’America settentrionale (rispetto alla quale l’export regionale vale il 15,7%) e l’Asia Orientale (14,3%). Queste aree, prosegue la nota, sono tuttavia anche quelle che hanno avuto le peggiori performance rispetto ai primi nove mesi del 2022, con una contrazione rispettivamente del -1,6% e del -3,1%. Altre specializzazioni regionali, pur meno significativi per consistenze assolute, sono quelle verso l’America centro-meridionale (16,0% dell’export nazionale) e l’Asia Centrale (15,7%), mercati che registrano gli incrementi più intensi rispetto allo stesso periodo del 2022, ovvero +14,5% e +16,9% rispettivamente.
Infine, la nota evidenzia come, in rapporto alla popolazione residente l’Emilia-Romagna con 14.406 euro di export pro-capite si conferma prima regione in Italia, con un valore pari al 182% del dato medio nazionale (7.928 euro pro-capite).
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