Cresce la quota di export (73,2%) nella moda maschile italiana
Tra i brand che hanno incrementato le vendite estere c’è la mantovana Lubiam
La moda maschile italiana ha raggiunto nel 2023 un fatturato di 11,8 miliardi di euro, in aumento del 4,9% sugli 11,3 miliardi del 2022. Lo stima Confindustria Moda sulla base di dati forniti da Istat, a margine dello svolgimento di Pitti Uomo, la principale manifestazione dedicata alla produzione menswear.
Da notare in particolare l’aumento del peso delle esportazioni sul totale dei ricavi, che per lo scorso anno è stato pari al 73,2% del totale (quindi 8,64 miliardi circa) rispetto al 69,3% del 2019. Come evidenziato tuttavia da Matteo Zoppas, presidente di Ice, dopo una fase di crescita vista nei primi 11 mesi dell’anno, con una crescita del 7,3% delle esportazioni, la fine dell’anno è stata accompagnata da una frenata.
Tra le realtà che in ogni caso stanno sviluppando le vendite estere c’è in particolare Lubiam (Luigi Bianchi Mantova), brand attivo dal 1939 e presente tra gli espositori della fiera fiorentina. Per tutte le collezioni – ovvero Luigi Bianchi, L.B.M. 1911 e Gabriele Pasini – l’azienda ha indicato numeri in crescita nel 2022 (45 milioni di fatturato, +18%), con una previsione di ulteriore progresso (+25%) per il 2023. A fronte di un mercato interno (che vale il 55% della produzione) in aumento del 17%, Lubiam stima una crescita del 32% per quello internazionale, grazie in particolare alle vendite in Usa, Canada, Spagna, Olanda e Svizzera. Per il futuro, ha inoltre indicato tra i suoi obiettivi quello di allargare il perimetro dell’estero alle regioni di Asia, Nordafrica e Medioriente.
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